Un paese soggetto a terremoti come il Giappone ha sviluppato negli anni una serie di reti di misura e di protocolli per ridurre i danni dei sismi che colpiscono periodicamente l'isola.
Le contromisure riguardano la costruzione di edifici e strutture antisismici (qui un post precedente), la messa in opera di piani di evacuazione dalle metropoli ed esercitazioni. Queste ultime coinvolgono sia gli studenti delle scuole che i loro genitori, che partecipano a varie simulazioni annuali in cui lo scenario richiede che i genitori vadano a prendere i figli a piedi, presupponendo l'assenza di treni e trasporti pubblici.
Allerta a brevissimo termine
La differente velocità di
propagazione delle onde può essere sfruttata per localizzare l’epicentro del
sisma, con un processo analogo a quello della stima della distanza dei fulmini
contando i secondi che intercorrono tra l’arrivo del lampo e del tuono. Infatti, dai
primi studi del geologo Mohorovičić le tecniche di rivelazione delle onde sismiche sono migliorate
continuamente, giungendo ad effettuare una vera e propria tomografia dello
stato del sottosuolo. Tramite l'analisi delle onde è stato anche possibile
in passato per le superpotenze controllare numero ed intensità dei test
nucleari effettuati dal nemico.
Schema di funzionamento dell'Early Warning giapponese |
In Giappone, le onde P sono anche
utilizzate come sistema di allerta (l'unica vera previsione possibile): quando sono rivelate da almeno due sismografi del EEW (Earthquake Early Warning – Kinkyū
Jishin Sokuhō) questi trasmettono un
segnale alla centrale più vicina che determina distanza e intensità del sisma
incombente. Se questo supera la soglia di 5 (scala giapponese), viene emesso un
allarme via TV, cellulari e internet. Anche se
si tratta di una manciata di secondi, un minuto nel migliore dei casi,
questo è spesso sufficiente per bloccare le attività più pericolose, fermare i
treni superveloci e ridurre così i danni.
Istituti, agenzie ed allerta a lungo termine
Per quanto riguarda la predizione dei terremoti, la possibilità che un sisma di intensità simile o poco inferiore (grado 7) a quello che colpì l'aera di Tokyo nel 1923 (Great Kantō Earthquake) è stimata - dall'Istituto per la ricerca sui terremoti dell'università di Tokyo - pari al 70% nei prossimi quatto anni e del 98% nei prossimi 30. Questo per via dell'accumularsi dell'energia nella faglia che passa in prossimità della capitale giapponese (Il terremoto del 2011 ha interessato un'altra faglia).
L'agenzia metereologica giapponese è invece preposta al monitoraggio e allo studio di eventi climatici, dalle previsioni (forecast) del tempo alla predizione (prediction) dei terremoti. Fornisce informazioni in tempo reale su tifoni, terremoti ed altre calamità naturali.
La pagina dedicata al futuro terremoto del Kanto riporta al momento "nessuna informazione", sulla base dell'assenza di segnali precursori dei terremoti. I livelli di guardia e le azioni da intraprendere sono riassunti nella tabella riportata.
La tabella con i livelli di allerta della JMA giapponese |
Vale la pena notare, anche alla luce della recente sentenza sulla mancata allerta del terremoto de L'Aquila, come i cittadini sono rimandati agli avvisi del governo e delle amministrazioni locali.
Per quanto riguarda gli organi di stampa e radiotelevisivi va notato come le informazioni sono aggiornate in tempo reale e la qualità dei servizi divulgativi e di alto livello, di carattere tecnico con la completa assenza di pseudo-scienziati e teorie senza prove scientifiche.
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