domenica 29 dicembre 2013

Mini-recensione di "8.23 volte l'anno"

Dettagli prodotto
E' la media (calcolata dal XV secolo)  di volte che il nostro pianeta viene invaso,  rischia la distruzione o l'estinzione. 

Sta ad un gruppo di men in black nostrani, siti in una base supersegreta a Binazzo Bassa, scongiurare le minacce aliene, extradimensionali o semplici mostroni.  
In 8.23 volte l'anno, Castelvetri riesce a bilanciare con abilità fantascienza, humor ed avventura  in una storia che risulta scorrevole e piacevole a leggersi. I flashback forniscono profondità alle avventure, attingendo alle vicende storiche e letterarie di cui la nostra penisola è ricca. 

Il racconto può esser letto come una sorta di pilot  di una serie TV che nulla avrebbe ad invidiare a quelle americane o inglesi. L'autore riconosce l'influenza di Doctor Who, Galactica, Star Trek  e simili, inserendo  citazioni (spesso molto criptiche e per questo ancor più piacevoli) che non interferiscono con la storia. 

Il format - per quanto (volutamente) non originale - è perfetto: sconfitti i simpatici alieni di turno e abbandonata Binazzo Bassa, si resta quindi in attesa delle prossime avventure dei nostrani "difensori della terra".

Su amazon le invasioni sono a 99 centesimi: comprate questo libro e non ve ne pentirete.

lunedì 23 dicembre 2013

ScieChimiche: verità e piani segreti! (Racconto breve)


[...] Quando si calmò, Paolo aveva gli occhi bagnati dalle lacrime. Se li asciugò poi disse: “Facciamo così: vieni domani alla multinazionale dove lavoro e ti mostrerò quello che sappiamo sulle scie chimiche".
“Proprio tutto? Nessun segreto?”, lo sfidò Riccardo.
“Meglio!” Paolo si alzò e si chinò verso Riccardo [...] dicendo, con un tono di complicità: “Ti svelerò tutte le cospirazioni in cui siamo coinvolti”. "Decisamente troppa birra", pensò mentre si ascoltava parlare a ruota libera.
“Non mi starai prendendo in giro?”, chiese scettico Riccardo.
“Certo che no, davanti a tutti questi... testimoni? Ma ti avverto, se ti rivelo i nostri segreti le cose non saranno più le stesse per te”, lo rassicurò Paolo. 
“Non mi farai mica firmare una dichiarazione che mi impone il silenzio?”


“Nessuna dichiarazione, potrai scrivere quello che vuoi, sul tuo blog, sui giornali, dove ti pare... E ci rivedremo qui la prossima settimana, quando avrai modo di rivelare a tutti loro e tue mirabolanti scoperte. Ma ti avverto, sarai tu che non vorrai dire nulla”.

Continua a leggere e scarica (gratuitamente) il racconto da ebrooks.
"La verità sulle Scie Chimiche" è un racconto breve in cui viene svelato il reale segreto dietro alle cospirazioni delle multinazionazionali.  

Scientificast ha parlato qui di Scie Chimiche. Più recente è questo articolo di Silvia Bencivelli 


giovedì 12 dicembre 2013

Grikon su Amazon in e-book - vincitori di "votalacopertina".


E' finalmente disponibile su Amazon l'edizione in e-book de "L'invincibile robot Grikon V" al prezzo di lancio di 3.14 euro  (p euro).
Il romanzo, pubblicato in edizione cartacea da Cooper nel 2011, è stato ri-editato per la versione elettronica,  correggendo vari errori di battitura e di formattazione.

Qui una scheda del libro.
Qui le recensioni su Anobii e Amazon

La copertina è stata disegnata appositamente  per questa edizione. Il layout finale  è stato quello più votato tra FB, twitter e G+, con quello colorato in seconda posizione (nessuno ha votato per il grigio!). I fortunati vincitori della copia elettronica sono (qui il video dell'estrazione):  Luca Giovannelli, Giorgio Gentile, Gianna Donaggio. Contattatemi in PM per i dettagli. A breve anche la scannerizzazione in alta risoluzione della cel.

Con l'occasione vorrei pregarvi di condividere questo post e mettere "like" sulla pagina Facebook.

Il passaparola ed il feedback dei lettori è fondamentale, per cui vorrei anche pregarvi di valutare Grikon su Amazon ed Anobii, eventualmente con due righe di commento (anche se non vi è piaciuto).

Se avete un blog o simili  e volete recensire il romanzo contattatemi qui, via twitter (@casolinomarco) o facebook.

Grikon 
闇星鬼

La quotidiana mediocrità degli studi di Adriano in Giappone è interrotta da un’esplosione notturna nel garage della famiglia che lo ospita. Il giovane figlio del Professor Uchinomori rimane ferito, mentre tutti i suoi amici muoiono in seguito a una misteriosa malattia. Sul luogo dell’incidente, Adriano trova delle celle, fogli illustrati che rappresentano i fotogrammi di un vecchio cartone animato giapponese degli anni ’80, L’invincibile Robot Grikon V, una serie tv considerata maledetta a causa degli omicidi degli artisti che -morendo- la lasciarono incompiuta. Il giovane Adriano si troverà suo malgrado coinvolto in trame e scontri di fazioni che si combattono dal tempo della Seconda guerra mondiale. Cosa nascondono le formule di cosmologia e fisica dei quanti inscritte prima del loro tempo tra celle di Grikon? E perché chiunque entri in contatto con questi disegni, ne resta fatalmente segnato? Tra fanatici cacciatori di celle, mercenari e reduci di una guerra ancora incombente e ragazze travestite come i personaggi di “anime”, Adriano dovrà cercare di salvarsi la vita brancolando nei meandri più oscuri del Giappone contemporaneo e in quelli non meno pericolosi di quello del passato.

sabato 7 dicembre 2013

Pearl Harbor

USS_California_sinking-Pearl_Harbor «Lo sapevate? Lo sapevate?», esplose stupefatto Adriano; mai la verità gli era parsa tanto lampante ed evidente come adesso.
«Certo che lo sapevamo, imbecille!», vomitò il generale McKenzie in un impeto di rabbia. «La finta provocazione, seguita dall’oltraggiata risposta è il canovaccio ideale per muovere una popolazione pavida e affogata nei suoi problemi quotidiani. È una tattica talmente buona che continuano a usarla anche oggi. Senza neanche un tocco di originalità… tanto chi se ne accorge?»
[da Grikon]
Il 7 Dicembre ricorre l'anniversario dell'attacco giapponese contro la base di Pearl Harbor, nelle Hawaii. In due  ondate di attacchi, circa 200 caccia e bombardieri, partiti da una task force di 6 portaerei,  danneggiarono tutte le corazzate e molti incrociatori  alla fonda nel porto, cogliendo i militari di sorpresa e causando circa 2400 vittime.
Impeccabile dal punto di vista tattico, la vittoria fu un fallimento dal punto di vista strategico. La maggior parte delle navi furono riportate a galla e molte di esse ripresero servizio nel secondo conflitto mondiale. Inoltre le portaerei, vera chiave della guerra del Pacifico (a partire proprio dall’attacco di Pearl Harbor) avevano lasciato la base giorni prima per una serie di esercitazioni.
800px-PearlHarborCarrierChart
La rotta seguita dalla flotta giapponese per attaccare Pearl Harbor
(da qui)
Inoltre, a causa di una serie di ritardi nella stesura della dichiarazione di guerra , l'attacco avvenne prima che gli Stati Uniti fossero informati dai canali diplomatici. Lo shock della popolazione per il proditorio attacco portò gli USA - sino ad allora neutrali - a dichiarare guerra al Giappone ed altre potenze 
[continua a leggere su burogu00]

mercoledì 4 dicembre 2013

Il giapponese della tavola: dalle mense scolastiche a Fukushima

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La parola corrispondente al nostro "buon appetito" nella lingua giapponese è “itadakimasu” (いただきます), letteralmente “ricevo [questo cibo]”. In generale,  itadaku è la forma cortese  e formale di “morau”: Entrambe significano “ricevere”, ma la prima è utilizzata per enfatizzare l’importanza della persona che dà l’oggetto rispetto a chi lo riceve.
La figura è tratta  dal volantino della mensa degli alunni elementari in Giappone. Nella spiegazione per i giovani studenti è posto l’accento non solo su chi ha preparato il pasto, ma sul fatto che lo si riceve da  animali e vegetali che – volenti o nolenti – hanno dato la loro vita per nutrirci.
Il concetto di rispetto non si limita agli animali utilizzati in cucina, ma anche a quelli negli esperimenti scientifici: ad esempio una volta l’anno negli istituti di ricerca viene effettuata una cerimonia in suffragio delle cavie utilizzate per sviluppare vaccini e cure per l’uomo.
Al termine del pasto...
continua a leggere su burogu00

martedì 19 novembre 2013

Grikon: Scegliete la copertina e vincete l'ebook


Scegliete la copertina di Grikon e-book!

In occasione della prossima uscita di Grikon (qui in cartaceo)  in formato elettronico su Amazon, volevo chiedervi di votate la copertina che preferite. 
Potete votare (blu/colore/seppia) e commentare via twitter, nei commenti del blog e su FB.
Tra tutti coloro che voteranno la copertina vincente saranno sorteggiati tre nomi cui sarà  inviata in omaggio una e-copia di Grikon sotto forma di buono regalo amazon.
A tutti i votanti sarà inviato il link della scannerizzazione di una cel di Grikon in alta risoluzione.
Condividete per favore!


Qui una scheda del libro.
Qui le recensioni su anobii e amazon

Grikon 
闇星鬼

La quotidiana mediocrità degli studi di Adriano in Giappone è interrotta da un’esplosione notturna nel garage della famiglia che lo ospita. Il giovane figlio del Professor Uchinomori rimane ferito, mentre tutti i suoi amici muoiono in seguito a una misteriosa malattia. Sul luogo dell’incidente, Adriano trova delle celle, fogli illustrati che rappresentano i fotogrammi di un vecchio cartone animato giapponese degli anni ’80, L’invincibile Robot Grikon V, una serie tv considerata maledetta a causa degli omicidi degli artisti che -morendo- la lasciarono incompiuta. Il giovane Adriano si troverà suo malgrado coinvolto in trame e scontri di fazioni che si combattono dal tempo della Seconda guerra mondiale. Cosa nascondono le formule di cosmologia e fisica dei quanti inscritte prima del loro tempo tra celle di Grikon? E perché chiunque entri in contatto con questi disegni, ne resta fatalmente segnato? Tra fanatici cacciatori di celle, mercenari e reduci di una guerra ancora incombente e ragazze travestite come i personaggi di “anime”, Adriano dovrà cercare di salvarsi la vita brancolando nei meandri più oscuri del Giappone contemporaneo e in quelli non meno pericolosi di quello del passato.



venerdì 15 novembre 2013

Mini - Recensione di "Un anno con il Serial Club"


"Un anno con il Serial Club" analizza dieci serie televisive trasmesse nel 2013. 

Come gli autori-recensori, gli argomenti delle serie sono eterogenei e spaziano tutti i campi del dramma umano. Non sono necessariamente serie maggiori, anzi molti sono gioiellini che passerebbero inosservati ai più. Il format di magazine libro, soprattutto nell'ottima e-versione su amazon, consente un'analisi dettagliata e ben più profonda di quello che si potrebbe fare su un blog online, dove l'attenzione si misura in centinaia di millisecondi ed è impossibile una lettura riposante. Le recensioni sono accurate, scritte con passione, e soprattuto scritte da fan che le amano o odiano per i loro pregi e difetti. Si va dalla politica in house of cards al mistero/cospirazione (ma non alla lost)  in Utopia al mondo del fashion inglese degli inizi del XX secolo (Mr. Selfridge).
La scrittura è scorrevole ma le analisi sono dettagliate ed impietose: non si tratta di una semplice guida TV ma di uno spaccato sul mondo delle serie televisive che sta perdendo il carattere di "televisivo". La fruizione via rete stanno rivoluzionando il modo di produrre e le serie e conseguentemente gli argomenti e le vicende trattate. 
Come già accennato l'e-book è ben fatto e le illustrazioni ne arricchiscono la qualità. Decisamente consigliato, se non altro per avere qualche suggerimento in attesa che ricominci Game of Thrones. Unica pecca, la mancanza di una serie SF, ma temo ciò sia dovuto più alla mancanza di materia prima che altro...


martedì 12 novembre 2013

Il Bosone di Higgs: Il canto del cigno della fisica particellare?

lhc
Il Bosone di Higgs è l’ultima particella del modello standard delle particelle elementari a essere stata osservata sperimentalmente. Due esperimenti al CERN di Ginevra, ATLAS e CMS hanno indipendentemente identificato questa elusiva particella, la cui esistenza era stata teorizzata mezzo secolo fa da Higgs ed Englert e che ha fruttato loro il premio Nobel per la fisica 2013. L’osservazione di questa  particella conferma la nostra fondamentale comprensione del mondo microscopico.
particles
Cosa sono i bosoni? Le particelle elementari possono essere divise in due grandi categorie in base alle loro proprietà microscopiche: bosoni e fermioni. I bosoni derivano il loro nome dal fisico indiano Satyendra Nath Bose; i fermioni da Enrico Fermi. Le forze fondamentali (elettromagnetica, nucleare forte, debole, gravitazionale) sono esercitate tramite bosoni, mentre la materia (atomi, nuclei) è composta di fermioni. La luce – o meglio l’onda elettromagnetica che costituisce i fotoni – è un bosone, mentre gli elettroni sono fermioni. Un gruppo di bosoni può condividere le stesse caratteristiche e dare origine quindi a luce coerente come quella del laser. I fermioni devono essere invece impilati l’uno sull’altro e danno origine ad esempio alle nubi elettroniche che circondano gli atomi.
 Quindi la ricerca è conclusa? No: innanzitutto sarà necessario osservare questi bosoni in numero molto più elevato, studiarne la natura, le proprietà e le caratteristiche.
bigbang
Inoltre c’è un problema fondamentale 

giovedì 7 novembre 2013

Censura su "La (non è questa) Vita in Diretta": TV & Nazi-Eugenetica delle veline

Il 6 Novembre il quotidiano Avvenire pubblica:
"Tutto era pronto, lunedì, in casa Tresoldi per la diretta tivù: da due giorni i camion della Rai stazionavano lì sotto, con via vai di giornalisti e cameraman che indaffaravano mamma Ezia, sempre pronta a sfornare focacce. Nel caseggiato di Carugate (Milano) abita Max, il giovane che nel 2001 si è risvegliato dopo dieci anni di stato vegetativo, e quando è "tornato" ha detto una cosa terribile e bellissima: «C’ero sempre stato. Sentivo e vedevo tutto, ma non sapevo come dirvelo». 

Da allora, pur disabile, gira l’Italia a testimoniare come la cura dell’amore non sia una fiction ma l’unica terapia nota (la scienza neurologica la chiama "effetto mamma") e anche a «La Vita in Diretta» doveva raccontare la sua storia di speranza. «Riempite la casa di amici – avevano chiesto da via Teulada –, dobbiamo dare un grande messaggio alle famiglie». Così in tanti hanno preso ferie e puntuali alle 16.30 erano lì intorno a Max per quei venti minuti di diretta, molti per i tempi televisivi, pochi per raccontare dieci anni di attesa e un risveglio incredibile. 

Ma per ore in studio si parla di altro e la parola passa a Carugate quasi alle 18, mentre già scorrono i titoli di coda. Max è stanco ma sorride, alza il pollice per dire che è ok, sua madre si affanna a riassumere, l’inviata della Rai pure. Due minuti tra tutti. Stop. Si torna in studio, commento finale affidato ad Alda D’Eusanio: «Quella non è vita», spara in faccia a Max, che non ha avuto il tempo di srotolare il poster in cui aveva scritto di suo pugno "sono tanto felice". «Tornare in vita senza poter più essere libero – ha proseguito imperterrita la D’Eusanio – e soffrire, e avere quello sguardo vuoto... mi dispiace, no!». 

Il testo dell'articolo continua qui


Qui non si tratta di un dibattito tra chi è pro o contro l' eutanasia. Un dibattito complesso, sfumato che vede scontri anche duri tra posizioni filosofiche e religiose contrapposte

Da un lato c'è chi vuole testimoniare la sua gioia di vivere dopo il coma in condizioni complicatissime:  dall'altro la sentenza. Lapidaria. Su vita morte bene e male: "Quella non è vita". Riprova sarai più fortunato.
Il passo successivo: l'eugenetica nazista e alle leggi di sterilizzazione affidata alle veline?

E' chiaro che la TV, di stato o non, non filtra più le informazioni ed il livello della discussione è pari se non peggiore di quello di Facebook. 



Le scuse sono arrivate dal responsabile delle relazioni rai con i media : "La Rai si dissocia dalle dichiarazioni e dai commenti che la giornalista Alda D’Eusanio ha indirizzato, nel corso della trasmissione" ma anche di questo non sembra ci sia traccia.

E' vero che al peggio  non c'è mai fine, ma se nessuno pone fine al peggio....


giovedì 31 ottobre 2013

Marmellata radioattiva: chi di Becquerel ferisce, di Becquerel perisce.


La notizia che la marmellata  di mirtilli proveniente dall'Italia sia stata bloccata in Giappone non deve destare stupore o preoccupazione: il governo nipponico ha infatti abbassato, nell'aprile 2012,  la soglia di sicurezza a 100 Bq/kq (ossia 100 decadimenti di cesio al secondo per ogni kg di cibo). Precedentemente erano 500 Bq/kg,  La soglia è ridicolmente bassa (le banane hanno 125 Bq/kg  di potassio 40 che fa male né più né meno come il cesio), le noci del brasile hanno 600 Bq/kg. Anche il corpo umano è radioattivo, emettendo soprattutto raggi gamma di potassio 40.

mercoledì 30 ottobre 2013

Recensione (No spoiler) di Nashira III: Fantasy tra astrofisica e fantascienza


Avvertenza: conosco l’Autrice da molti anni ed ho avuto modo di seguirne la crescita scientifica da studentessa sino al brillante dottorato in astrofisica all'Università di Tor Vergata. Questa recensione non potrà essere quindi essere obiettiva (ma del resto quale lo è?). In ogni caso - anche per evitare gli spoiler -  mi concentrerò sugli aspetti fisici ed astrofisici dell'opera.

Con Nashira 3, Il sacrificio, la nuova saga di Licia Troisi si avvia verso la conclusione.  Nashira è un mondo che orbita un sistema binario nella costellazione di Cetus, la Balena, a circa 420 anni luce dalla terra. Non si tratta dei tranquilli soli gemelli di Tatooine, ma di una gigante rossa ed una nana bianca (Mira B), che ruotano l'una intorno all'altra in un equilibrio fragile e precario. La nana bianca, resto di una stella ormai collassata, più piccola, risucchia continuamente gas e plasma dalla sua sorella maggiore, una gigante rossa. L'accumulo di materiale non può però proseguire all'infinito: quando la massa aggiunta alla nana bianca supera un certo limite, questa esplode. Si tratta di una eruzione nova, un immane brillamento che distrugge ogni forma di vita sul pianeta che ospita i regni di Nashira. 
Questo evento si verifica periodicamente, e più volte le civiltà sviluppatesi sul pianeta sono state spazzate via da queste esplosioni, eco della caduta continua delle civiltà in Nightfall di Asimov.
Se il palcoscenico è  quindi da fantascienza, l'azione è fantasy, se di fantasy si può parlare quando le conoscenze tecnologiche del mondo in cui si muovono i personaggi è pre-industriale. 
Esperimenti di questo tipo sono stati effettuati più volte con maestria da autrici come Marion Zimmer Bradley nel suo ciclo di Darkover, in cui descrive l'evoluzione di una società terrestre pseudomedioevale a seguito di un naufragio stellare. Anche Anne McCaffrey, nel suo ciclo di Dragonriders of Pern descrive la continua battaglia tra gli uomini ed i draghi loro alleati per respingere continui attacchi di spore micorrizoidi  provenienti da un altro pianeta.  


Il sistsema binario di Mira, visto ai raggi X
dal telescopio Chandra e in un'immagine artistica (destra)

Come spesso accade nei mondi fantastici ma anche in quelli reali, un basso livello tecnologico non implica uno scarso livello di conoscenze scientifiche: basta pensare ai Maya  ed alle loro precisissime misurazioni astronomiche. Come i popoli antecedenti ai Femtiti e Talariti, i Maya scomparvero nel X secolo a causa di mutamenti climatici e a causa dei danni portati dall'uomo al delicato ecosistema dello Yucatan. Anche nella saga di Nashira, le conoscenze astronomiche sono appannaggio di una casta sacerdotale che le tiene celate alla popolazione. La società è di tipo feudale, con due razze senzienti l'una (i Femtiti) schiava dell'altra (I Talariti). Il sovrasfruttamento delle risorse ambientali accelera il collasso sociale ed ambientale del fragile ecosistema del pianeta, la cui ecologia è già provata dall'assenza di stagioni (l’asse di rotazione del pianeta è perfettamente ortogonale all'eclittica)  e dalla scarsità d’aria, relegata in prossimità di alberi giganteschi,  i Talareth. Inoltre le scarse risorse e le vaghe conoscenze scientifiche restano appannaggio di una struttura feudale e ordine monastico che cercano di mantenere lo status quo ben oltre l'inevitabile. 

La saga di Nashira rappresenta un ulteriore passo in avanti nella maturità artistica dell'Autrice, sempre più padrona di situazioni e personaggi. In Nashira non ci sono buoni e cattivi, la guerra ha un'escalation che causa vittime inermi, con atrocità da ambo le parti. E' un messaggio importante verso i lettori, soprattutto più giovani, un messaggio particolarmente attuale alla luce dei recenti conflitti,  di cui il più recente è quello siriano. 
 I due protagonisti sono dapprima gli artefici del conflitto, da cui  se ne distaccano disgustati dalla violenza efferata di entrambe le fazioni. Non vi è quindi una lotta tra il bene ed il male: la stessa protagonista Talitha compie azioni avventate, sbagliate, di cui si dovrà pentire. L'amicizia tra Saiph e Talitha è forse l'unico punto costante in questa saga multiforme, in cui non è chiaro neanche per chi tifare...
In Nashira il vero nemico è Cetus, la nana bianca, fatto che affiora gradualmente tra battaglie e scontri sempre più sanguinosi  tra dominatori e sottomessi. In questo mondo prossimo alla distruzione si muovono i personaggi di Nashira, Talitha e Seiph, appartenenti a razze diverse amici prima e compagni d’arme poi. 

Nei volumi precedenti abbiamo seguito con piacere l’evoluzione dei personaggi e la loro crescita di fronte al destino che li attende. In Nashira III,  la disposizione dei pezzi è ormai completa, ed il crescendo di eventi su scala locale e globale prosegue spedito  con colpi di scena in attesa del gran finale. Si tratta di una saga scorrevole e piacevole a seguirsi, che testimonia la maturità dell’autrice, a suo agio con trame sempre più complesse.
La presenza di fenomeni fisici descritti con semplicità e chiarezza è poi un punto non trascurabile:  rafforza la struttura e lo spessore della storia. Soprattutto svolge il difficile ed importante compito di far apprezzare la scienza e la sua utilità  ad un pubblico   di lettori prevalentemente giovani. 

In una società sempre più avida di tecnologia e  sempre più irrazionale e a-scientifica è questo il messaggio più importante di Nashira. 

martedì 29 ottobre 2013

Recensione di Kaze Tachinu (3): Intervista a Shun Iwasawa di Studio Ghibli, parte seconda



Questa è la seconda parte (prima parte qui) dell'intervista a Shun Iwasawa, responsabile della computer graphics di Studio Ghibli. 


4. Quanto tempo c'e' voluto per sviluppare il filtro Iwabokehfx e come l'hai  programmato?  
Ho cominciato a svilupparlo come programma indipendente a novembre 2011. A marzo dell’anno successivo l’ho inserito come effetto interno a Toonz e nell'estate 2012 l’ho utilizzato nelle macchine basate su GPU e a settembre l’ho implementato sulle GPGPU (General Purpose GPU).

5. Come funziona e che vantaggi offre? 
 Il lens bokeh è  simile al gaussian blur, ma con due importanti differenze:
- Il filtro gaussiano  attenua gli highlights facendo perdere luminosità all'immagine  che invece rimane brillante ed immutata nel lensbokeh, con l'area sfocata che mantiene una luminosità costante.
- Rispetta la teoria della percezione visiva della luce.
Secondo la teoria della percezione visiva di Weber - Fechner, infatti, l'occhio umano ha una risposta logaritmica rispetto allo stimolo. In altre parole, l'occhio vede un oggetto N volte più luminoso quando in realtà la luce e' 10^N volte più intensa.  Anche la pellicola del film si impressiona in maniera proporzionale alla quantità di esposizione cui è soggetto il film , per cui la sua curva caratteristica (curva HD) è proporzionale al logaritmo della quantità dell'esposizione.
L'effetto del Bokeh sullo sfondo dell'immagine
Prima converto quindi  i valori RGB dell'immagine  in luminosità, poi applico il filtro per disperdere la luce simulando l'effetto della lente e poi torno nuovamente  ai valori RGB. In questa maniera per le forti luci l'esposizione rimane corretta anche dopo il blur.  L'aberrazione sferica e cromatica non sono ancora implementate, ma la forma del diaframma e l'intensità della distribuzione di luce possono essere selezionati dall'utente.  Inoltre un altro vantaggio e' che l'RGB e la conversione di esposizione sono implementati velocemente con la GPU, utilizzando la FFT.

5. Quanto tempo e' necessario per completare il render di una frame?  
Ciascuna frame del film e' composta da 2144*1160 pixel e richiede 315 milli secondi  senza applicare il filtro. Dato che Iwabokehfx utilizza le GPGPU (General Purpose GPU) per il post-processing ed opera
in frequenza usando la FFT (Fast Fourier Transform), il filtro non incide troppo sul tempo di computazionale. Se lo si usa su due layer il tempo di processamento sale infatti a 480ms. 

6. Kaze Tachinu e' il primo film in cui e' utilizzato? E il prossimo Kaguya Hime,  previsto per l'autunno 2013? 
Kaze Tachinu e' il primo film che utilizza questo effetto:  Kaguya Hime ha uno stile  ed un tipo di animazione completamente differente, simile ad una serie di acquarelli per cui questo effetto non e' utilizzato.
Pero' sara' utilizzato nel prossimo film, gia' in preparazione.

7. Altri commenti? 
 Quando vedrete Kaze Tachinu, oltre ai personaggi prestate attenzione anche ai fondali e come sono sfocati!

8. In quali altri progetti sei coinvolto?
 Oltre alla Computer Grafica mi occupo di disegni e grafica. Tra le altre cose ho realizzato le illustrazioni di vari  libri tra cui:
"How the body shapes the way we think: A new view of intelligence (Pfeifer, Bongard e Glatzeder, MIT Press 2005).
"Pseudoscienza: Mai Piu Maya" di MC. Al momento sto lavorando - tra l'altro - ad un libro sulle catastrofi sempre con MC.


venerdì 25 ottobre 2013

Dalle missive decrittate a Costantinopoli e dalla tipografia italiana del '500 sino alla Stazione Spaziale: XIII Settimana della Lingua Italiana in Turchia

Le scale dell'università di Ankara,
colorate come protesta
contro il governo.
Su invito degli Istituti Italiani di Cultura di Ankara ed Istanbul, ho avuto modo di partecipare con due relazioni alla XIII settimanadella lingua italiana nel mondo. Si è trattato di un’esperienza molto interessante, grazie soprattutto all’impeccabile ed amichevole organizzazione dei Direttori degli Istituti, Gianluca Biscardi e Maria Luisa Scolari ed alla presenza dell'Ambasciatore d'Italia ad Ankara Gianpaolo Scarante. 

Con l'occasione ho avuto modo di assistere alla relazione “Tipofilologia: una disciplina filologica fondata in Italia e ora diffusa in tutto il mondo” del Prof. Antonio Sorella dell’Università di Chieti Pescara. 
Oggetto della relazione erano le differenze tipografiche,  minute ma significative, frutto di correzioni dell'autore in corso di stampa. Particolarmente interessante il fatto che l’impostazione tipografica, di punteggiatura e visiva della pagina moderna e dei libri moderni sia stata data dall’italiano Pietro  Bembo.
Trova la differenza! Il prof. Sorella con due testi di Tolomei
 che differiscono per un piccolo particolare
(la soluzione è in fondo)

Altrettanto interessante il tema toccato dal Prof.  Bruno Crevato-Selvaggi, "La Posta del Bailo veneziano" sull’efficiente sistema di comunicazioni postali tra Costantinopoli e Venezia. 
 Questo servizio è durato per più di due secoli ed era particolarmente veloce ed efficiente e partiva dal "Palazzo Venezia" di Costantinopoli, ora sede del Consolato italiano a Istanbul. Anche con l’incedere della concorrenza dell’Impero Austroungarico, rimase però preferito da molti perché gli Asburgo leggevano e decrittavano illegalmente - allora come adesso - le lettere degli ambasciatori delle altre nazioni.

Ringrazio in particolar modo il pubblico presente ai  miei contributi [Misteri e sfide della fisica spaziale nel XXI secolo (Univ. Ankara) e Studying the Early and Extreme Universe from the International Space Station (IIC Istanbul), Fisica Spaziale e delle Particelle (Liceo Galileo Galilei, Istanbul)] anche per aver contribuito al dibattito con una serie di stimolanti domande. 


Soluzione: Millle ha tre "l" in una delle due versioni.

giovedì 10 ottobre 2013

Da Fukushima alle Olimpiadi, intervento a RaiSport1

A questo indirizzo (ore 1:13  circa) è possibile vedere il mio intervento ieri presso la redazione di RaiSport1. E' stata una piacevole esperienza poter discutere delle implicazioni che le Olimpiadi di Tokyo avranno sulla martoriata regione di Fukushima.
Qui il video: ora 1:13 circa


Come è già stato fatto notare, il rischio è che con i  preparativi per le olimpiadi si dimentichi il problema sociale posto dall'impossibilità di produrre cibo in quella regione. Le mancate vendite non sono dovute ad un rischio reale (tutto il cibo è controllato scrupolosamente) ma dal fatto che nessuno si fida del governo e delle misure.

Colgo l'occasione per ringraziare  gli altri ospiti in studio e tutta la preparatissima  redazione, in particolare Riccardo Marra.



giovedì 3 ottobre 2013

Cerimonia in suffragio degli animali utilizzati negli esperimenti al RIKEN

Oggi si è tenuta una cerimonia in memoria degli animali morti per la sperimentazione  al RIKEN. Oltre al ringraziamento per il sacrificio  delle cavie sono state ricordate le principali scoperte effettuate al RIKEN e le relative applicazioni mediche sull'uomo. 
In Giappone tutti gli istituti di ricerca e le università tengono questa cerimonia una volta l'anno




giovedì 26 settembre 2013

Recensione di Kaze Tachinu (2): Intervista a Shun Iwasawa di Studio Ghibli

Oltre che per la bellezza delle storie, Studio Ghibli  (SG) è  noto in tutto il mondo per la qualità' e la cura delle sue produzioni, caratterizzate dall'attenzione ai dettagli, ai colori e alla gestione di scene molto complesse. Sempre all'avanguardia nello sviluppo di nuove tecniche di animazione, lo studio di Miyazaki e' stato tra i primi in Giappone ad  sfruttare le potenzialità del computer nella produzione dei film animati.
Non si tratta però  di animazione tridimensionale, in cui i modelli sono realizzati al calcolatore: nonostante l'apprezzamento e l'amicizia che lega SG alla Pixar, effetti ed effetti speciali sono presenti ma quasi invisibili nei lavori di Miyazaki.
Dai  tempi de "La principesa Mononoke", SG si avvale principalmente del Software Toonz, prodotto dall'italiana Digital Video, leader mondiale nello sviluppo di programmi per la produzione animata. A partire dai disegni - effettuati su carta e scannerizzati o direttamente su tavoletta grafica - Toonz consente di gestire tutte fasi di produzione del cartone animato, la colorazione dei disegni, la gestione dei fondali, i  movimenti di camera, effetti speciali, sino al rendering finale.
Iwasawa (a dx) nel corso di un seminario su Toonz


Shun Iwasawa  (岩沢 駿, Kawasaki 1982) lavora presso Studio Ghibli come programmatore dal 2006. Ha partecipato ai vari film  di SG, nell'ordine Cronache della guerra di Ged (2006),Ponyo sulla scogliera (2008), Arrietty (2010) e Dalla collina dei papaveri (2011).
 Shun e' un esperto di questo ed altri tool informatici: si è laureato presso la Graduate School of Interdisciplinary Information Studies dell'Università di Tokyo con un master in computer grafica.

Grazie ad una serie di progetti cui collaboriamo, ho avuto modo di intervistarlo sul suo lavoro e su molti dei segreti di produzione dell'ultimo film di Miyazaki, Kaze Tachinu.


Shun Iwasawa
1. Quali sono le tue mansioni presso Studio Ghibli?
Lavoro nella sezione video come programmatore: a SG vi sono due programmatori a tempo pieno. Io mi occupo principalmente di gestire e mantenere il programma  Toonz, Studio Ghibli edition”, che utilizziamo nella produzione dei film animati.  Inoltre sviluppo e realizzo effetti speciali e filtri in Computer Graphics (CG) "in house”, all'interno di SG

 2.  Quante ore lavori al giorno?   
Di solito lavoro dalle 9 alle 5, tuttavia, faccio anche moltissime ore di straordinario.
La domenica è sempre vacanza, ma un sabato su due si lavora!  Quando concludiamo la lavorazione di un film, tutto lo staff di produzione si prende due settimane di vacanza.


 3. Per Kaze Tachinu hai sviluppato un filtro che rendesse ancora più realistica la ripresa delle imamgini. Come hai pensato a sviluppare IwaBokehFx ?
 Per rendere piu' realistica l'animazione volevamo simulare l’effetto di Lens Bokeh. In una lente reale la luce che entra nella cinepresa infatti non colpisce un'unico punto ma viene dispersa dal punto ideale. La   luce viene dispersa in una zona che   dipende dalla forma e dal numero di lame di cui e' composto il diaframma.  
Parte dell'algoritmo del filtro utilizzato
In questa maniera il soggetto principale risalta maggiormente rispetto allo sfondo che rimane leggermente sfocato  [http://it.wikipedia.org/wiki/Bokeh] All'inizio volevamo utilizzare il plug-in di Adobe After Effects, ma poi abbiamo deciso  di svilupparne uno all'interno di SG perche'  era più semplice includerlo come plugin all'interno di Toonz ed integrarlo nel processo di produzione. In questa maniera è stato possibile assicurarmi che l’uso del plugin fosse utilizzato in maniera consistente in tutto il film.
Inoltre, dato che il filtro e' piuttosto intensivo dal punto di vista computazionale, volevamo sfruttare l’architettura a 64 bit dei processori ed utilizzare le GPU per velocizzare  il processo parallelizzando i calcoli.

continua qui: (parte 2 dell'intervista)

(*) la Digital Video ha anche un ruolo importante nelle vicende in Grikon