lunedì 30 aprile 2012

Nuclear Plants, Radiation and Food in Japan - updates

Currently in English, Italian translation will follow. 

Power Production

No electricity is generated from nuclear plants in Japan. All but one reactors are down, officially for maintenance. Whether they will be reactivated is still debated. Oki reactors are now less likely to be put back on line, pending the complaints by local government and some still unclear safety issues.

As of now, both Kanto and Kansai (that are on different grids) are consuming about 80% of the full power production. If this figures are correct, there is the clear possibility to have scheduled black-outs this summer, especially if it will be warmer than last year. The situation might be more critical for Kansai  which had a larger nuclear-produced energy fraction and that last summer had still the nuclear power plants online. 

Environmental radiation in case of no decontamination
in 10 and 20 years from now


Environmental radiation


Outside the exclusion zone, Japan has  an average  lower environmental radiation than Italy.  
Recent simulations show that - in absence of any decontamination - the Fukushima expelled Cesium will leave the exclusion zone unsafe for more than 10 years. This is hardly surprising given the 30 years half-life of Cesium 137. Decontamination strategies are under study, either by removing the ground, by letting radiation penetrate deepen in the soil in case of hot spots, or by physically separating the radioactive material from the rest. A truck from Toshiba has been set up to demonstrate the principle. The first method seems more expensive but is much more reasonable,  provided that all the material is stored around the site of the now destroyed power plant. The truck option would be the cleanest one, but cost of the procedure and the possibility of large scale production are not clear. 






Is there radiation in food in Japan?

A vegetable wholesaler has been found relabeling the origin of Fukushima cucumbers in other prefectures. He was just scolded, no fine or charges. The cucumbers were not dangerous in themselves, since it still is below the new limit of 100Bq/kg for Cesium, but the lack of legislation is worrying. This new lower limit (previously was 500Bq/kg) is causing a lot of trouble to fruit and vegetable companies, since the value is extremely low too meet. .  All food (and our body) contains radioactive material: as a reference it is worth remembering that bananas  have 125 Bq/kg of  Potassium 40 (even though it is expelled faster from the huma. body).



Left and right: radiation data of Coop food products

All are below the new limit of 100Bq/Kg (mentioned in the top page). The food with highest radiation content are Shiitake mushrooms. Note that Germanium detectors have an higher resolution than those of NaI  and can distinguish between the isotopes of Cs134 and Cs137. 
The total amount of radiation in Ge-measured products is the sum of the two isotopes. Cs134 has a shorter half-life, two years, compared to the 30years of Cesium 137, so it is expected that Cs134 content will be negligible by next year.



Rate of disappearance of Cesium from human body
from here
 

mercoledì 25 aprile 2012

La strada delle stelle è aperta: 3) Il cosmodromo di Baikonur

La strada per le stelle aperta da Korolev partiva dal segretissimo cosmodromo spaziale di Baikonur, in Kazakistan. Assieme a quello di  Plesetsk assicurano ancor oggi la maggior parte dei lanci   della Russia. Plesetsk  è rivolto principalmente ai lanci polari per la sua elevata latitudine (62° N, vicino alla città di Arkangelsk), mentre Baikonur, sito a 51° nelle steppe del Kazakhistan, è più vicino all’equatore ed è utilizzato per porre satelliti in orbita geostazionaria e per i voli con equipaggio umano. 
La Soyuz con a bordo il satellite
 Resurs e l'esperimento PAMELA
 verso la rampa di lancio (fda)
La città di Baikonur vista dall'aereo (fda)


Baikonur è oggi un enclave russo grazie ad accordi speciali con il governo Kazako. La “vera” città di Baikonur si trova in realtà a circa 200 chilometri di distanza, mentre il villaggio sulle rive del fiume Syr Darya era chiamato Tyuratam e poi Leninsk. La designazione Baikonur fu data ai tempi della guerra fredda per confondere gli aerei spia.
Le abitazioni di Korolev e Gagarin, in prossimità
della rampa di lancio da cui partirono il
primo satellite ed il primo uomo per lo spazio.
Gli edifici di assemblaggio delle Soyuz (blu, sx)
e le vecchie rampe di lancio lunare (sx)
Il modello meccanico dello shuttle russo Buran,
ora al museo di Baikonur
La base occupa un’area grande quanto il Lazio, in cui sono presenti decine di rampe di lancio, due aeroporti, ed installazioni di ogni genere. Alla città vera e propria si aggiungono altri distretti abbandonati dopo il crollo dell’URSS e la chiusura di alcuni programmi spaziali come quello dello shuttle russo Buran. La città vera e propria è a circa 40 minuti di treno o autobus dalla zona di integrazione e lancio dei razzi. Ben presto Korolev, stufo di fare su e giù ogni giorno, si trasferì in uno spartano edificio vicino alla rampa di lancio. Nella casa gemella Gagarin dormì la notte prima del suo storico volo.


Il fiume Syr Darya

Le strade della città

Il mercato


La chiesa di S. Giorgio
il vittorioso (fda)
Padre Sergei (fda)

















 Parte 3/fine 
Questo post fa parte del Carnevale della Fisica, edizione di Aprile, ospitato dal blog di Leonardo Petrillo 

martedì 24 aprile 2012

Open Campus al RIKEN: Da Galileo alla stazione spaziale alla radioattività



Lo scorso 21 Aprile si è svolto l'Open Campus presso i laboratori del RIKEN di Wako. 

L'evento ha visto la partecipazione di più di ottomila persone, adulti, studenti e bambini, che hanno visitato i laboratori di ricerca ed assististo a presentazioni e dimostrazioni su campi che spaziano dalla fisica delle particelle elementari alla biologia allo chimica.
Nel nostro caso, oltre a varie presentazioni in 3D sulla Stazione Spaziale Internazionale e sull'esperimento JEM-EUSO erano stati allestiti degli stand sull'ottica delle lenti di Fresnel, sulla misura della radioattività e sull'astronomia con  le macchine fotografiche digitali. 
Questi ultimi due argomenti hanno riscosso un notevole successo, sia per il recente incidente di Fukushima che per il fascino che stelle e pianeti hanno nei confronti di grandi e piccini e saranno l'oggetto di post dedicati.





Video e presentazione in 3D sulla
nostra percezione del sistema solare
 prima e dopo le scoperte di Galileo. 
Dall'infinito l'immagine della lente risulta ingrandita e rovesciata

Uno dei poster: "Astronomia con una comune  macchina fotografica digitale"
Bambini in fila per farsi fotografare "distorti" dalla
lente di Fresnel

Un altro poster: "Radioattività negli oggetti di tutti
i giorni"

sabato 21 aprile 2012

La strada per le stelle è aperta: 2) La corsa alla Luna dell'Unione Sovietica

Il razzo N1 sulla via per la
rampa di lancio

Gli anni ’60 furono  testimoni della corsa alla Luna: dopo la prima storica foto della faccia nascosta del nostro satellite nel 1959 (missione russa Luna-2) giunse l’annuncio di Kennedy che, nel 1961, promise di far giungere un uomo sulla Luna prima della fine del decennio.
In questa nuova “gara” fu l’URSS ad avere la peggio: il primato del volo umano attorno alla Luna spetta all’Apollo 8 nel dicembre 1968 e Neil Armstrong scese nel mar della tranquillità il 21 luglio del 1969. Le ragioni del fallimento sovietico  sono da attribuirsi alla rivalità tra i dipartimenti ed i progetti coesistenti nell’apparato sovietico, un budget inferiore a quello americano ma soprattutto  la prematura morte di Korolev nel 1966, a soli 59 anni, a seguito di problemi medici accumulatisi negli anni di permanenza nei gulag stalinisti. Dell’enorme razzo lunare N-1 restano ormai solo alcuni frammenti nella base di  Baikonur usati come garage.

Uno dei lanci abortiti del razzo N1
(da qui)
Questo tipo di rivalità e duplicazione di sforzi, e relative spese ha sempre accompagnato l’avventura spaziale sovietica: già nel 1959 Korolev propose a Khrushchev di riorganizzare ed unificare i vari settori di ricerca e sviluppo, ricevendo una risposta negativa. Nel programma lunare ciò ebbe conseguenze catastrofiche in assenza di un leader carismatico e competente come Korolev. A differenza di quanto avvenuto in precedenza, non vi fu un secondo posto in questa classifica: i sovietici cancellarono il programma umano dopo il successo delle missioni Apollo e ne negarono addirittura l’esistenza sino al 1989. Il motivo di questa scelta è da ricercarsi negli alti costi del programma ma, soprattutto, nella differente natura delle missioni lunari: per la loro distanza dalla Terra queste erano a carattere unicamente scientifico e di propaganda, mancando di ogni  elemento di vantaggio  strategico/militare legato allo stabilire una permanenza umana, eventualmente armata, in orbita terrestre.
La rampa di lancio dei voli lunari,
poi riconvertita per lo shuttle Buran ed ora inutilizzata (fda)
 I tre edifici cilindrici al centro e sulla destra sono garage
 costruiti con  gli ultimi resti del razzo lunare N-1 (fda)



Parte 2/continua 

(Parte 1)
Questo post fa parte del Carnevale della Fisica, edizione di Aprile, ospitato dal blog di Leonardo Petrillo 


giovedì 19 aprile 2012

La strada delle stelle è aperta: 1) Sergei Korolev, Yuri Gagarin e lo Sputnik


Yuri Gagarin, a sinistra, e Sergei Korolev,
 a destra (foto TASS) 
Sergei Korolev (1907-1966) è l'artefice - ancora oggi poco conosciuto -  dei successi del programma spaziale sovietico. Capo progettista del programma spaziale sovietico progettò molti dei razzi e delle capsule spaziali dell'Unione Sovietica, alcuni dei quali ancora utilizzati. Per motivi di segretezza, il nome di questo pioniere dello spazio fu tenuto segreto sino a dopo la sua morte e solo dopo il crollo dell’URSS è stato possibile rendergli il dovuto omaggio. 
Korolev disegnò il missile intercontinentale balistico R-7 da cui derivò il razzo che lanciò il primo satellite artificiale, lo Sputnik-1 (che in russo significa satellite) nell’ottobre 1957. Avuta conferma del riuscito lancio dello Sputnik, Korolev disse ai suoi colleghi, “Congratulazioni, la strada delle stelle è aperta”. A questo successo  seguì un solo mese dopo lo Sputnik-2 con a bordo il cane Laika[1].

Modello ingegneristico dello Sputnik,
 gemello identico del primo satellite
 artificiale lanciato nel 1957.
Museo di Baikonur. (fda)
Il 12 Aprile 1961 una nuova conquista: Yuri Gagarin è il primo uomo a raggiungere lo spazio. A bordo della sua Vostok 1 orbitò intorno alla terra per circa 108 minuti prima di atterrare nelle steppe del Kazakistan. Il primo  cosmonauta russo dovette sopportare le intense accelerazioni del lancio, l’assenza di gravità e soprattutto il duro atterraggio, nel quale dovette prima espellersi dalla capsula con il seggiolino eiettabile e poi sganciarsi da esso per paracadutarsi al suolo. Al suo arrivo fu acclamato come eroe, sia in URSS che nel resto del mondo.
“La Strada delle stelle è aperta”.
La frase detta da Sergei Korolev campeggia
 nel piazzale da cui Gagarin ed i cosmonauti partivano 

 per le missioni spaziali (fda)
La consolle utilizzata per lanciare la Vostok
 con a bordo Yuri Gagarin. Al centro  è presente il 
logbook della rampa di lancio. Museo di Baikonur (fda)
Secondo  il colonnello Valentin Petrov – amico di Gagarin –  fu questa notorietà ad indurre Khrushchev ad attribuire al giovane pilota la frase “Sono stato nello spazio ma non ho visto Dio”. Sempre secondo Petrov, la frase  fu pronunciata per la prima volta dal premier sovietico al congresso del partito dell’URSS e poi da lui attribuita a Gagarin per il maggiore peso che avrebbe avuto – sia in Russia che nel mondo – se proveniente sulle labbra del famoso cosmonauta.
L’importanza di Gagarin gli impedì purtroppo di raggiungere nuovamente le stelle ed il famoso ma sfortunato cosmonauta perì il 27 marzo 1968 in un incidente aereo.

Gagarinsky Start, la rampa di lancio da cui sono stati lanciati lo
 Sputnik e Gagarin. A bordo del razzo Soyuz in foto è presente il
satellite russo Resurs-DK1 con l’esperimento italo-russo
 
PAMELA. (14 Giugno 2006, fda)

Parte 1/continua
(Parte 2)
Questo post fa parte del Carnevale della Fisica, edizione di Aprile, ospitato dal blog di Leonardo Petrillo 

Note:

 [1] Al di là dell’oceano fu solo dopo una serie di ritardi e lanci falliti che  l’Explorer-1, primo satellite  statunitense venne lanciato nel gennaio 1958 grazie alla direzione del tedesco Von Braun.
[2] Plesetsk nacque come base per il lancio di ICBM verso gli Stati Uniti, anche se l’unica volta che i missili furono armati con testate nucleari fu nella crisi di Cuba del 1961. Nel 1962 Plesetsk fu selezionata come base per i lanci spaziali e le rampe degli ICBM furono riconvertite.

mercoledì 18 aprile 2012

Survivalism and the real radiation contamination in Japan

Japan is catching up with the tradition of bad newspaper articles, depicting an apocalyptic,  post-nuclear vision of the life in the  island. If the term "post-nuclear" might apply to a country that has all but one nuclear reactors off the power production grid, many of the personal views expressed in one recent article were especially puzzling. This is an excerpt of the letter I sent to the editors of the daily newspaper. I hope it might be a useful recap of the situation in Japan. The letter did not contain the links (that unfortunately are in italian, but google translate does a decent job).


Dear Sirs,

in reading your article [...] I cannot help but be puzzled by the content and implications.  
[...] in the article there is no mention of real measurements of environmental or food contamination,  only hearsay and very general and unhelpful comments that would probably better find its place in a personal blog rather than on a daily newspaper that is widely read by the foreign community in Japan and by foreigners that are interested on Japan.
The risk in reading the personal comments and life-style expressed in the article is that all foreigners are mindlessly scared about radiation and/or  that the situation of the radiation in Japan after the Fukushima accident is out of control.
As you might be aware, the foreign press in general, and in particular the Italian one, has been extremely inaccurate and unprofessional in dealing with the accident, its effects and the risks of radiation in Japan and abroad.   This kind of old-maid’s tale articles can be misinterpreted or voluntarily misused by foreign press to depict an incorrect situation in Japan and on the people -  foreigners or not -  living in this country.
Some points that are worth remembering,  at least  to ease the worries of the author:

1.       Radiation in Tokyo area is roughly one third than in Rome (0.1 microSv/h vs 0.3microSv/h and 0.4 at the University of Rome Tor Vergata, near volcanic rocks – personally measured)

2.       Radiation on airplanes is 20 times higher than on the ground. Even though we spend less time on an airplane this is relevant for airline crews.

3.       Radiation in space is 1000 times higher than on ground. No ill effect have been found on astronauts who lived  for months on the International Space Station.

4.       Bananas have 125 Bq/kg of radioactive potassium 40 (higher than the Cesium safety levels of 100 Bq/kg).  It is possible that the process of eliminating cesium and potassium is different, though. (edit May 2012, here  the time of permanence of Cesium in human body).

5.       The amount of food consumed comes into play in calculating the radiation exposure.  Five grams of “radioactive” tea, even assuming  the old limit of 500Bq/kg amount to 0.5 Bq.

6.       A number of independent measurements point to no risk in the food, my colleagues in Italy have tested personally the amount of cesium in rice of Miyagi-ken and found 0.1 Bq/kg, less than 1per mil of what found in bananas.

7.        Chernobyl and Fukushima are two completely different accidents: in the former case the reactor core was exposed and radioactivity was dispersed in the air. This did not happen in Fukushima plant, where most of the radiation went in the water.

8.       Cigarettes contain polonium 210 (the same isotope used to kill the Russian dissident Litvinienko), present in the tobacco due to fertilizers. A two pack per day smoker is exposed to 250 mSv/year in the bronchial region, compared to about 1-3mSv/year of non-exposed persons.  In Europe, every year 5000 people die because of radiation induced cancers in the lungs (this is about 15% of all cancers in lungs).

9.       The highest risk of radiation in Europe is due to radon gas seeping through the underground cracks. This radioactive , but chemically inert gas, can accumulate in places where air is not changed often. 

At this point it should be mentioned that I have been living with two small children and a Japanese wife since before the fateful earthquake and accident at the power plant, and that, even though we took precautions and monitor closely the situation, we do not live in the state of fear that might be mistaken to be typical of foreigners in Japan. The same can be said of my colleagues, Japanese and foreigners  at RIKEN  and the many foreigners living in Japan, equally puzzled by the tone of the article and the discrepancy with their daily lives and behavior.  
This is not to attempt to deny the tragic events of the accident and its devastating implications, but to put them in the correct context and to analyze the situation individually and independently with real measurements.  This is the effort that has to be painstakingly pursued by everyone.  
My main research field is space physics with satellites and radiation environment studies on astronauts, but I am also struggling – for what is possible – to inform on the real situation and correct the excesses and apocalyptic visions that have been evoked in my country since the Fukushima accident.  [...]  
I sincerely hope that – in line with your excellent editorial policy and quality of the articles  that have kept us informed of the situation in Fukushima - of you might publish in the future a “review” article with more circumstantiated numbers, values and  reading, but also on the life in daily Japan,  so that the general public can be made aware of the current situation. If possible, please print the main points of this letter on your newspaper.
yours sincerelly....


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It might be worth adding that very cheap and relatively precise geiger counters are available from many shops. Radiation is one of the most easily measurable quantities, also by non-specialists. If you have doubts, it is very easy to make your own measurements. 


lunedì 16 aprile 2012

Gli inchiostri invisibili nelle stampanti e nelle cartoline

L'inchiostro invisibile è stato ampiamente usato nel corso della storia per trasmettere messaggi senza che potessero essere intercettati. Al giorno d'oggi questa tecnica - lungi dall'esser caduta in disuso -  è usata molto più intensamente di quanto non si possa immaginare, talvolta  con inquietanti implicazioni.  
Il codice a barre presente nelle cartoline  può essere
visibile utilizzando un led blu

Le cartoline giapponesi

Il codice binario posto
sulle cartoline visto
in luce nera. 

Per garantire uno smistamento rapido ed una consegna in pochi giorni (spesso entro le 24 ore), sulla corrispondenza giapponese viene inserito un codice a barre che riproduce l'indirizzo in maniera leggibile alle macchine. Si tratta di inchiostri  visibili in luce nera, anche se è possibile usare una luce blu o un evidenziatore. Il codice viene utilizzato dai sistemi automatici di smistamento che indirizzano la cartolina o la lettera sino all'ufficio postale di destinazione. Da lì i postini effettuano la consegna a mano sino all'abitazione del destinatario.  


La struttura degli inchiostri, studiati per essere  invisibili alla luce normale.
I picchi di emissione sono intorno ai 300 ed ai 600 nm
















Il codice segreto delle stampanti.  
I puntini gialli sono visibili al
microscopio (immagine presa da qui)

Ben più inquietante è il codice invisibile impresso su ogni foglio  che esce dalle stampanti laser. 
Si tratta di una vera e propria serigrafia inserita dalla stampante. Qualunque pagina di testo, immagini, disegni contiene questo codice ripetuto    ovunque, in maniera che non sia possibile ritagliare una parte del foglio e rimuovere questa informazione. Nel codice binario (qui una spiegazione dettagliata del funzionamento e   qui una delle codifiche delle stampanti) è riportato il tipo, numero di serie della stampante, la data e l'ora della stampa. Questo sistema è stato inserito su richiesta del governo degli Stati Uniti (ma senza una legge specifica),  per facilitare l'identificazione dei falsari; nonostante sia noto al pubblico da vari anni, nulla è stato fatto per  limitarne l'uso.
La risoluzione delle stampanti e fotocopiatrici a colori ha infatti raggiunto risoluzioni talmente elevate da poter realizzare fac-simili molto realistici: infatti è stato anche inserito un algoritmo che impedisce di fotocopiare soldi o francobolli. In passato è stato possibile risalire almeno in un caso ad una banda che falsificava biglietti di concerti o eventi sportivi. Tuttavia molte organizzazioni governative  usano queste informazioni per schedare e risalire a chi ha stampato pamphlet di propaganda politica, volantini o anche  semplice materiale informativo.  


Con un led blu il contrasto aumenta e i puntini appaiono
neri, nell'immagine sono inclinati rispetto alla croce
(alto sinistra - basso destra)

Questo post  partecipa al XVI Carnevale della chimica


venerdì 13 aprile 2012

TEPCO Electricity production in Japan before and after the Tohoku Earthquake 1) general analysis

Note: this blog is usually in italian: I've been asked to write this post in english to make it more widely available. The italian version is below. 

In the frenetic months after the  Tōhoku earthquake, the struggle to keep Fukushima power plant under control was mirrored by a quieter, but equally dramatic effort to contain Japan electricity consumption within limits.
Drop in power production immediately
after the  Tōhoku  Earthquake.
Calo di produzione di energia elettrica immediatamente 
dopo il terremoto.
All nuclear power plants  went in safe mode at the beginning of the seismic activity, around 14:46. The drop in electricity  production is about 30%, from 38GW to 27GW. It took a few days for power production to grow back to 35GW. Even though rolling blackouts started officially only on March 14th, the lower power consumption during both day and night is clearly visible immediately after the earthquake.
Comparison of power  production in 2010 and 2011
note the sharp drop after March 11 and the effect of rolling
blackouts and power saving.
Confronto di produzione di energia elettrica nel 2010 e 2011 
notare il forte calo dopo il 11 marzo e l'effetto del  risparmio energetico e dei

black-out programmati.
As fossil fuel production was increased to compensate for the shut down of many nuclear power plants all over Japan, both public and private sector had to reduce energy consumption by at least 15%. Every day TEPCO produced real-time graphs which showed the maximum available power vs the power consumption (here, in italian). In autumn TEPCO officials admitted that there had been a "mistake" in these estimates and that actual power production capability might have been higher. With historical data now available from the TEPCO website we can estimate the effect of the Tōhoku earthquake from the power production standpoint. 



Power saving procedures and a cooler Summer (2010: 24-37oC, average 27-33 oC, 2011: 19-35oC, average 25-31 oCkept the power usage within acceptable limits until the end of the 2011, where the difference  with the previous year was not so big. In 2012 the lower power consumption is still evident but not so significant. However a hot summer might require more  energy than what can be produced with conventional fuels. Almost all nuclear reactors have been taken off the production line, although 2.3GW Oi power plant  (discussed here, in italian) will probably be reopened next week to prepare for  next Summer.  

Comparison of the power production from 2008 to 2012:
nota how the pre-earthquake electricity  consumption is roughly the
same in all years and that the power production levels
 in the first  months of 2012 are very close to the pre-earthquake time.
Confronto tra la produzione di energia elettrica 2008-2012: 
Notare  come i consumi 2008-2010 siano più o meno 
gli stessi e come  i consumi dei primi mesi del 2012 
siano quasi pari ai livelli pre-terremoto




Versione in italiano

Nei mesi frenetici dopo il terremoto del  Tōhoku , la lotta per mantenere la centrale elettrica di Fukushima sotto controllo è stata rispecchiata da uno sforzo più nascosto, ma ugualmente drammatico per contenere il consumo di elettricità del Giappone entro i limiti.
Tutte le centrali nucleari sono andate in sicurezza  all'inizio dell'attività sismica, intorno alle  14:46. Il calo della produzione di energia elettrica è circa il 30%, da 38GW ai 27GW. Ci sono voluti alcuni giorni perchè la produzione tornasse a 35GW. Anche se i blackout programmati sono iniziati ufficialmente solo il 14 marzo, il minor consumo energetico durante il giorno e di notte è chiaramente visibile subito dopo il terremoto.

Anche se la produzione di combustibili fossili è stata aumentata per compensare la chiusura di molte centrali nucleari in tutto il Giappone, sia il settore pubblico che quello e privato hanno dovuto ridurre il consumo energetico di almeno il 15%. Ogni giorno la TEPCO produceva in tempo reale grafici che mostravano la massima potenza disponibile rispetto al consumo di energia. In autunno i funzionari della compagnia hanno ammesso che c'era stato un "errore" in queste stime e quella attuale capacità di produzione di energia elettrica sarebbe stata più alta. Con i dati storici sono ora disponibili dal sito web di TEPCO possiamo stimare l'effetto del terremoto del Tōhoku dal punto di vista della produzione di energia elettrica.
Grazie alle procedure di risparmio energetico ed un'estate non troppo calda (2010: 24-37 ° C, media 27-33 o C, 2 011: 19-35 ° C, media 25-31 o C) è stato possibile mantenere il consumo energetico entro limiti accettabili sino alla fine del 2011, dove la differenza con l'anno precedente non era così grande. Nel 2012 il minor consumo energetico è ancora evidente, ma non molto significativo. Tuttavia, una calda estate 2012 potrebbe richiedere più energia di quello che può essere prodotta con combustibili convenzionali. Come già accennato qui, quasi tutti i reattori nucleari non producono più energia  anche se la centrale elettrica da 2.3GW di Oi  sarà probabilmente riaperta la prossima settimana per preparare la prossima estate.



giovedì 12 aprile 2012

Recensione di "Fukushima e lo tsunami delle anime"



Questa è una breve recensione dell'e-book "Fukushima e lo tsunami delle anime", inviatomi dalla  redazione di quintadicopertina.


Non è questa, un’analisi scientifica: non può e non vuole esserlo. Si propone di essere, piuttosto, la cronaca di una vicenda sganciata dalla stretta attualità, con le inevitabili luci, ombre e contraddizioni tipiche delle cose umane. (P. Salom) 


Come dichiarato dall'autore, il libro (qui un estratto in pdf) è un interessante racconto dei primi drammatici giorni dopo il terremoto, il devastante tsunami e la serie di incidenti ai reattori della centrale numero uno di Fukushima. Come un salmone che risale le acque, l'autore - giornalista del Corriere della Sera già vincitore nel 2010 del premio Baldoni - racconta il suo viaggio  controcorrente rispetto al flusso di stranieri che lasciavano il Giappone, cercando di dirigersi verso Tokyo ed il Tohoku. Nel suo viaggio verso il nord-est, Paolo Salom  descrivere con precisione e passione l'incertezza e lo sconcerto  della popolazione di fronte alle mezze verità del governo ed alle incoerenti reticenze della Tepco. Anche se l'enfasi è posta sulla reazione dei giapponesi e sulla loro reticenza a commentare l'incidente, l'analisi scientifica ed una cronologia degli eventi è comunque presente nel testo, ricco di citazioni, link alle fonti ed un mini-dizionario dei termini più rilevanti.
Il testo copre le prime frenetiche settimane dalle esplosioni di idrogeno degli edifici dei reattori sino ad affrontare l'emergenza a medio e lungo termine: troviamo trattato il problema dello stoccaggio delle scorie, che - seppur poco radioattive - sono presenti in gran quantità, le reazioni degli attivisti e dei manifestanti contro il governo. Il libro non si ferma all'incidente alla centrale, ma lo pone in relazione alle immani devastazioni causate dalle onde anomale ed alla rapida ricostruzione delle città in cui c'erano rimasti superstiti per cui ricostruire... in conclusione una lettura consigliata. 


Note tecniche. L'ebook è ben realizzato, impaginato corrrettamente per la fruizione elettronica ed il pdf  era chiaramente leggibile sull'e-reader Sony. La casa editrice è specializzata in libri in formato elettronico con interessanti ed originali formule per far conoscere i "suoi" autori. E' disponibile su amazon.it € 3,99 ma  -paradossalmente - si trova a meno su amazon.com: $3.94. Nota positiva: non ha alcun tipo di DRM.


Pulci. Alcune piccole imprecisioni, ma nulla di comparabile rispetto agli svarioni che si trovano sulla stampa nazionale ed internazionale: 

Pag 2 dell'introduzione 555 Bq dovrebbe essere Bq/metro quadro.

Pag 3: E' accertato che i noccioli dei tre reattori abbiano subito la fusione termica, ma il pericolo di "sindrome cinese" (ovvero che il nucleo fuso potesse bucare la protezione di cemento e penetrare nelle falde acquifere sottostanti) seppur presente nei primi giorni è ora definitivamente scongiurato con l'abbassamento della temperatura dei nuclei. 

La crisi a Dai-ichi: i reattori 5 e 6 erano funzionanti al momento del terremoto e sono entrati in sicurezza  con le prime scosse. Per fortuna i generatori di emergenza era protetti maggiormente dei reattori 1-3 e non sono stati danneggiati dallo tsunami.

Il presidente malato: Karoshi (過労死) indica la morte da troppo lavoro, non la  semplice e inventata malattia del latitante presidente della Tepco.

martedì 10 aprile 2012

Hanami, Venere e la Stazione Spaziale

Il Passaggio della ISS del 9/4/2012.
Foto con Canon KissX3, 53mm 67 s esp @5.6
Questo è il passaggio della stazione spaziale internazionale a Tokyo il 9 Aprile 2012 (qui uno precedente con l'ormai pensionato Space Shuttle). Si è trattato di un transito particolarmente luminoso (magnitudine -3.0) e quasi allo zenith, anche se sopra Tokyo la stazione era già in ombra (in calce sono riportati i dati del passaggio). 
Venere è brillante per parecchie ore dopo il tramonto ed offre un bel contrasto con la flora giapponese. Ad un'analisi più accurata (ed un'esposizione molto più breve) è possibile osservarne la fase, una specie di semicerchio illuminato dal sole che si trova in basso, dietro l'orizzone. Le fasi, simili a quelle lunari, sono visibili per i pianeti interni, quindi - dalla terra - solamente venere e mercurio. 

Questo post partecipa al Carnevale della Fisica, 30a edizione, ospitata dal blog scienzaemusica
Venere, nella parte centrale-sinistra della foto. 250 mm 4s @5.6
Fase di Venere, 250mm 1/200 @5.6
La ISS rispetto alle stelle e...
Il passaggio al suolo (grafici
 da  http://www.heavens-above.com/  )