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Yuri Gagarin, a sinistra, e Sergei Korolev, a destra (foto TASS) |
Sergei Korolev (1907-1966) è l'artefice - ancora oggi poco conosciuto - dei successi del programma spaziale sovietico. Capo progettista del programma spaziale sovietico progettò molti dei razzi e delle capsule spaziali dell'Unione Sovietica, alcuni dei quali ancora utilizzati. Per motivi di segretezza, il nome di questo pioniere dello spazio fu tenuto segreto sino a dopo la sua morte e solo dopo il crollo dell’URSS è stato possibile rendergli il dovuto omaggio.
Korolev disegnò il missile intercontinentale balistico R-7 da cui derivò il razzo che lanciò il primo satellite artificiale, lo Sputnik-1 (che in russo significa satellite) nell’ottobre 1957. Avuta conferma del riuscito lancio dello Sputnik, Korolev disse ai suoi colleghi, “Congratulazioni, la strada delle stelle è aperta”. A questo successo seguì un solo mese dopo lo Sputnik-2 con a bordo il cane Laika[1].
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Modello
ingegneristico dello Sputnik, gemello identico del primo satellite artificiale lanciato nel 1957. Museo di Baikonur. (fda) |
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“La Strada delle stelle è aperta”. La frase detta da Sergei Korolev campeggia nel piazzale da cui Gagarin ed i cosmonauti partivano per le missioni spaziali (fda) |
La consolle utilizzata per lanciare la Vostok con a bordo Yuri Gagarin. Al centro è presente il logbook della rampa di lancio. Museo di Baikonur (fda) |
L’importanza di Gagarin gli impedì purtroppo di raggiungere nuovamente le stelle ed il famoso ma sfortunato cosmonauta perì il 27 marzo 1968 in un incidente aereo.
Parte 1/continua
(Parte 2)
Questo post fa parte del Carnevale della Fisica, edizione di Aprile, ospitato dal blog di Leonardo Petrillo
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Gagarinsky Start, la rampa di lancio da
cui sono stati lanciati lo Sputnik e Gagarin. A bordo del razzo Soyuz in foto è presente il satellite russo Resurs-DK1 con l’esperimento italo-russo PAMELA. (14 Giugno 2006, fda) |
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(Parte 2)
Questo post fa parte del Carnevale della Fisica, edizione di Aprile, ospitato dal blog di Leonardo Petrillo
Note:
[1] Al di là dell’oceano fu solo dopo una serie di ritardi e lanci falliti che l’Explorer-1, primo satellite statunitense venne lanciato nel gennaio 1958 grazie alla direzione del tedesco Von Braun.
[2] Plesetsk nacque come base per il lancio di ICBM verso gli Stati Uniti, anche se l’unica volta che i missili furono armati con testate nucleari fu nella crisi di Cuba del 1961. Nel 1962 Plesetsk fu selezionata come base per i lanci spaziali e le rampe degli ICBM furono riconvertite.
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