lunedì 16 aprile 2012

Gli inchiostri invisibili nelle stampanti e nelle cartoline

L'inchiostro invisibile è stato ampiamente usato nel corso della storia per trasmettere messaggi senza che potessero essere intercettati. Al giorno d'oggi questa tecnica - lungi dall'esser caduta in disuso -  è usata molto più intensamente di quanto non si possa immaginare, talvolta  con inquietanti implicazioni.  
Il codice a barre presente nelle cartoline  può essere
visibile utilizzando un led blu

Le cartoline giapponesi

Il codice binario posto
sulle cartoline visto
in luce nera. 

Per garantire uno smistamento rapido ed una consegna in pochi giorni (spesso entro le 24 ore), sulla corrispondenza giapponese viene inserito un codice a barre che riproduce l'indirizzo in maniera leggibile alle macchine. Si tratta di inchiostri  visibili in luce nera, anche se è possibile usare una luce blu o un evidenziatore. Il codice viene utilizzato dai sistemi automatici di smistamento che indirizzano la cartolina o la lettera sino all'ufficio postale di destinazione. Da lì i postini effettuano la consegna a mano sino all'abitazione del destinatario.  


La struttura degli inchiostri, studiati per essere  invisibili alla luce normale.
I picchi di emissione sono intorno ai 300 ed ai 600 nm
















Il codice segreto delle stampanti.  
I puntini gialli sono visibili al
microscopio (immagine presa da qui)

Ben più inquietante è il codice invisibile impresso su ogni foglio  che esce dalle stampanti laser. 
Si tratta di una vera e propria serigrafia inserita dalla stampante. Qualunque pagina di testo, immagini, disegni contiene questo codice ripetuto    ovunque, in maniera che non sia possibile ritagliare una parte del foglio e rimuovere questa informazione. Nel codice binario (qui una spiegazione dettagliata del funzionamento e   qui una delle codifiche delle stampanti) è riportato il tipo, numero di serie della stampante, la data e l'ora della stampa. Questo sistema è stato inserito su richiesta del governo degli Stati Uniti (ma senza una legge specifica),  per facilitare l'identificazione dei falsari; nonostante sia noto al pubblico da vari anni, nulla è stato fatto per  limitarne l'uso.
La risoluzione delle stampanti e fotocopiatrici a colori ha infatti raggiunto risoluzioni talmente elevate da poter realizzare fac-simili molto realistici: infatti è stato anche inserito un algoritmo che impedisce di fotocopiare soldi o francobolli. In passato è stato possibile risalire almeno in un caso ad una banda che falsificava biglietti di concerti o eventi sportivi. Tuttavia molte organizzazioni governative  usano queste informazioni per schedare e risalire a chi ha stampato pamphlet di propaganda politica, volantini o anche  semplice materiale informativo.  


Con un led blu il contrasto aumenta e i puntini appaiono
neri, nell'immagine sono inclinati rispetto alla croce
(alto sinistra - basso destra)

Questo post  partecipa al XVI Carnevale della chimica


2 commenti:

  1. Immagino che questo approccio potrebbe essere usato anche per le stampanti di oggetti, onde risalire al responsabile nel caso di contraffazioni.

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    1. in effetti potrebbe essere una buona idea per mantenere il copyright degli oggetti, una serigrafia nel prodotto...

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