Nel 1975, in piena guerra fredda, una navicella statunitense
ed una sovietica si agganciarono per la prima volta nello spazio. A parte i segnali politici e di distensione tra le
due superpotenze, l'idea del progezzo Apollo-Soyuz era di mettere a punto un sistema di attracco che
permettesse di salvare astronauti in difficoltà in orbita terrestre. Dovettero poi passare 20 anni prima del successivo attracco internazionale:
STS-71 permise l'aggancio dello Space Shuttle alla gloriosa stazione spaziale
Russa Mir.
L'Atlantis attraccato alla Mir (STS-71) |
Il programma Shuttle-Mir mise a punto molte delle tecnologie
per la stazione spaziale internazionale (ISS), costruita con parti provenienti
dalla Russia, Stati Uniti, Europa e Giappone.
La collaborazione internazionale ha permesso sino ad ora di
mantenere la ISS in orbita, l'unico avamposto umano nello spazio, anche se a
'soli' 350 km di altezza. Va comunque
ricordato che la ISS è grande solo quattro volte lo Skylab, realizzato con il
terzo stadio del Saturno V, e che due di questi razzi che mandarono l'uomo
sulla Luna furono lasciati in un museo 'per risparmiare'.
Sino ad ora le attività spaziali erano rimaste
intoccate dalla crescente crisi Ucraina,
ma è di questi giorni la notizia che il vice primo ministro russo Dmitry
Rogozin, ( forumastronautico ha un ottimo commento al riguardo) ha espresso dubbi che la Russia voglia proseguire la collaborazione
oltre il 2020. Questa era la data 'di scadenza' della ISS; i suoi sistemi
possono funzionare però almeno sino al 2028 e di recente gli Usa hanno proposto
di estendere le operazioni almeno sino al 2024.
Un motore russo NK-33 |
Con il pensionamento dello Shuttle gli Stati Uniti devono pagare i russi circa
60M$ per ogni astronauta che raggiunge la ISS con le vecchie ma estremamente
affidabili navicelle Soyuz. (Lo Space Shuttle
era una navicella bella a vedersi ma mal concepita sin
dal principio, dato che non ha senso ed è molto rischioso lanciare cargo ed equipaggio con lo stesso vettore).
Se è improbabile che la collaborazione nel programma con
astronauti abbia termine nei prossimi
anni, più realistica è la proibizione di
impedire l'uso dei motori russi RD-180 per il lancio di satelliti militari
statunitensi. Nel corso del programma lunare
sovietico furono sviluppati gli NK-33 motori estremamente efficienti a circolo
chiuso, in cui i gas di scarico delle turbine del combustibile non sono espulsi
separatamente, ma vengono iniettati nella camera di combustione, con aumento delle
performance fino al 25% rispetto a motori convenzionali.
Un motore russo RD-180 |
Evoluzione del concetto degli NK-33 furono gli RD-170, usati
nello Shuttle russo Buran ed il suo immenso vettore Energia (in una delle
configurazioni previste avrebbe potuto mandare 100 tonnellate su Marte, ora
arriviamo al massimo a 30 attorno alla Terra).
Gli RD-180 furono adattati dai russi ai vettori Atlas degli americani.
Nelle crescenti sanzioni economiche e di importazione
(almeno sulla carta), la proibizione di usare motori per scopo militare non sembra
fuori luogo. In previsione di eventi simili comunque gli Stati Uniti hanno uno
stock di motori che garantisce almeno due anni di operazioni. Dopo si dovrà costruirel'RD-180 in Usa o - più probabilmente - ricorrere ai sempre meno costosi e più
affidabili vettori sviluppati da Space-X ed altre industrie private.
E' quindi auspicabile che la collaborazione nello spazio
prosegua indipendentemente dalle vicende politiche terrestri: come lo Skylab e
la corsa alla Luna hanno tristemente dimostrato, una volta persa una tecnologia
o una capacità di lancio è poi molto difficile ed estremamente costoso recuperare
le 'conoscenze degli antichi', anche se queste conoscenze risalgono a solo
pochi decenni fa.
ps lasciate perdere Gravity, bello senz'anima (oltre a violare ogni leggi della fisica scoperta da Aristotele ad oggi): un film realistico sugli incidenti nello
spazio è Marooned - Abbandonati nello
spazio (1969, G. Peck, G. Hackman).
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