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martedì 3 gennaio 2012

Labirinti librari, stazioni spaziali e insetti per aguzzare la vista

La coperina dei
"Labirinti dello spazio"

Nell'ampio panorama dell'offerta libraria giapponese vi sono varie serie che ci incitano ad "aguzzate la vista", per parafrasare la nostrana  Settimana Enigmistica. Controparte nipponica dei più famosi "Where's waldo", sono  rivolti ad un pubblico di ragazzi ma fruibili anche dagli adulti grazie alla curatissima veste grafica, quantità di oggetti da cercare e puzzle da risolvere. La serie dei Meiro (labirinti), scritta ed illustrata da Kagawa Kentaro, è una di quelle di maggior successo. In ciascuna delle splendide tavole a due pagine, l'autore riesce ad inserire due labirinti, nascondere vari oggetti, mimetizzare animali, muovendosi con suo agio tra le immensità dello spazio, i giardini di casa e le abitazioni mitologiche degli dei occidentali ed orientali. Purtroppo i quiz sono in giapponese, ma molti degli enigmi sono intuibili anche senza saper leggere gli ideogrammi. Se poi si tratta di un regalo per i bambini, dalla soluzione è possibile ricostruire molte altre domande. 


I labirinti delle stazioni spaziali: il primo è in alto, indicato dalle frecce.
Un secondo labirinto è formato dalle nuvole della terra. 
In primo piano la Stazione Spaziale Internazionale, 
al centro a sinistra la stazione russa Mir (anni '90). 
Ancora più a sinistra lo Skylab degli anni '70.
Uno dei plastici della serie Mikke.
Tra le varie cose che ci è richiesto
di trovare c'è un aereo, un piccolo orologio
e due pesci.
Un'altra serie di successo è quella della Mikke, traduzione del "Can you see what I see"   e disponibile anche in edizione inglese. In questo caso l'autore, Walter Wick realizza e fotografa plastici e costruzioni fiabeschedi ogni genere.In questo caso si tratta di scovare alcuni oggetti nel marasma di  pupazzetti, biglie, perle e miniature con cui l'autore popola i suoi diorami.  Per i più piccini c'è poi il Jumbo Esagashi (lett. "cerca le immagini"), più semplice ma comunque molto elaborato. Tutti i volumi, rilegati e con copertina,  sono in vendita a prezzi al di sotto dei 1500 yen, ossia circa 15 euro al cambio attuale. 

La copertina del Jumbo
esagashi
Una delle tavole del Jumbo Esagashi 

lunedì 5 dicembre 2011

Manga, Scienza e giochi di parole.

Quark e leptoni versione manga
(dal sito del KEK)
Gli istituti di ricerca giapponesi hanno sempre posto una particolare attenzione nella divulgazione delle ricerche che svolgono  e delle loro ricadute tecnologiche e nella vita di tutti i giorni. Open house, fiere, concorsi e dimostrazioni per i bambini sono organizzati periodicamente in tutti gli enti più importanti. 
Alcuni di essi si sono cimentati nella realizzazione di manga a carattere scientifico per rendere più accessibile la comprensione di fenomeni come l'aurora, il campo geomagnetico, le forze e le particelle elementari. 
Negli anni  il livello per queste pubblicazioni è andata crescendo, con pubblicazioni che uniscono una veste grafica molto curata  ad una quantità di informazioni che - pur spiegate con semplicità - nulla sacrificano alla accuratezza scientifica. 
Purtroppo studiare i raggi cosmici
non è come andare in astronave
Tra questi vale la pena citare la serie sulla fisica spaziale e geofisica del laboratorio solare terrestre di Nagoya:
che presentano sia una versione in giapponese che una in inglese.
Le traduzioni sono accurate, anche se - come spesso avviene per i fumetti giapponesi - risulta molto difficile tradurre i giochi di parole ed i doppi significati della lingua parlata. 
In questo caso il cane robot  Mirubo sta cercando di spiegare i raggi cosmici a Mol-chan, studentessa delle elementari. Raggi cosmici  (宇宙線) si pronuncia "uchuu-sen"/spazio-linea, esattamente come astronave (宇宙船 spazio-nave), da cui la comprensibile eccitazione della bambina, subito spenta dal cagnone...

Anche il KEK, l'istituto di acceleratori di particelle di alta energia di Tsukuba, a nord di Tokyo, ha una vasta pagina di attività per bambini e tra questi vi sono più di trenta storie che spaziano dalla fisica teorica, agli acceleratori ai buchi neri. 

Nel caso del RIKEN, primo grande istituto di ricerca giapponese, una serie di manga a volumi ha ripercorso la fondazione del centro di ricerca nei primi anni del XX secolo sino alla seconda guerra mondiale ed al difficile periodo post-bellico.

In tutti i casi si tratta di prodotti di altissimo livello che tendono ad avvicinare il pubblico alla scienza ed alle ricerche - finanziate con fondi pubblici - ivi realizzate. La traduzione in inglese ha offerto e continua ad offrire ottimi spunti per insegnanti delle scuole di tutto il mondo. 



La storia del RIKEN,
serializzata in 7 volumi
da young jump nel 1989