mercoledì 9 novembre 2011

Le scorie radioattive nel giardino: dai marciapiedi di Tokyo ai container di Genova.

Uno dei problemi legato all'energia  nucleare è quello dello smaltimento delle scorie.  I rifiuti radioattivi sono però presenti  non solo nel caso delle centrali, ma anche in tutte le sorgenti usati per applicazioni mediche, industriali e di ricerca. Molto spesso lo smaltimento di questi rifiuti non avviene secondo le norme, causando contaminazioni dell'area e - in alcuni casi più gravi - anche morti.
Bottiglie di radio rinvenute in
 una cantina di  Setagaya (Asahi shinbun)

Bottiglia di radio in prossimità
del supermercato di Tokyo. (Asahi shinbun)
Due recenti  allarmi di alti livelli di radiazioni a Tokyo, nel quartiere di Setagaya,  hanno fatto rinascere la preoccupazione per il fallout di Fukushima. Tuttavia in entrambi i casi sono stati ricondotti a sorgenti di radio presenti nelle vicinanze: nel primo episodio (4microSv/h, ottobre 2011) si trattava di bottiglie di radio (un tempo ampiamente usato per rendere fosforescenti i quadranti degli orologi) presenti nel seminterrato di una casa.  Successivamente (novembre 2011), scavando vicino ad un supermercato di Setagaya, sotto il marciapiede nella cui prossimità si registravano valori   di 110microSv/h,  è stato rinvenuto un vecchio contenitore arrugginito contenente radio.


I fusti nella cantina di Castelmauro
Anche l'Italia non è immune da  casi di rifiuti radioattivi smaltiti in maniera del tutto illegale e pericolosa: è di qualche anno la notizia che almeno duemila fusti di scorie radioattive sono stati trovati anni fa nella zona di Castelmauro (Molise). La ditta che li doveva smaltire li aveva semplicemente buttati in cantina e sepolti in una masseria in campagna (qui un interessante servizio di rainews24). 

Più di recente è la notizia che scorie radioattive sono state rinvenute nel sottosuolo del parcheggio di un centro sportivo. Non è chiaro quante  tonnellate di rifiuti tossici e radioattivi sono state smaltite in questa maniera, contaminando (come nel caso di metalli pesanti e sostanze tossiche) l'ambiente ed il suolo in maniera irreparabile.

Talvolta il nostro paese è un punto di transito per materiale radioattivo di cui ci si vuol liberare  di nascosto.
Letture di radiazione in prossimità
del container di Genova (da wired)
Il caso più eclatante è quello di un container scoperto nel porto di Genova: la radioattività in prossimità di esso era pari a quella che si registrava vicino agli edifici dei reattori di Fukushima nei primi giorni dopo gli incidenti: 400mSv/h (ossia centomila volte di più di quanto causato dal radio in bottiglia di Setagaya). Il container fu finalmente aperto dopo circa 6 mesi dalla scoperta. Ben nascosta tra le tonnellate di metallo, fu rinvenuta una barra di cobalto 60, probabilmente di qualche apparecchio medico per la radioterapia. La barra - opportunamente schermata -  è stata poi spedita in Germania dove una ditta specializzata si occuperà dello smaltimento e di tentare di capire da dove provenisse.


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