Diagramma di un eclisse di sole
dal Chilám Balám of Chumayel
(dopo la conquista spagnola)
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Le profezie maya possono essere raggruppate in
quattro classi: giornaliere, annuali,del katun e speciali, come il ritorno di
Kukulcan. La profezia giornaliera è più correttamente una prognosi, compito
dell’ah-kinyah, o divinatore piuttosto che del chilám. Ciascuno dei 260 giorni del tzolkin è fortunato o sfortunato…
Come il commentatore maya afferma nel Chilám Balám
di Chumayel, [le profezie del katun] sono essenzialmente di carattere storico.
Questo perché qualunque cosa è avvenuta in un dato katun si ripeterà nel futuro
durante il katun dello stesso nome, approssimativamente ogni 256 anni.
R. Roys, (trad.) Il
libro di Chilám Balám of Chumayel, 1933
La pubblicistica parascientifica e la televisione di
effetto hanno fatto rimbalzare da tempo la predizione della fine del mondo in
corrispondenza del 21 dicembre 2012. La notizia – somministrata, a seconda dei
casi, come curiosità scientifica, come minaccia o come strumento per truffe – risulta
generata da una presunta profezia Maya.
Va ribadito che i Maya non concepivano la possibilità di
predizioni o divinazioni secondo la nostra cultura e tradizione greco-romana,
quali pre-determinazione di accadimenti futuri. Piuttosto essi ritenevano che
gli eventi si ripresentassero periodicamente come manifestazione delle divinità
alla cui cura gli eventi stessi erano affidati.
L’origine della profezia risale in realtà agli anni ’70 ed
ha un padre ben preciso. Essa è dovuta ad uno dei più curiosi ed eclettici
cultori di scienze alternative, Terence McKenna. Questi è stato un esploratore,
sciamanista, cabalista e sperimentatore di droghe psichedeliche, come molti
altri individui della sua epoca. Un uomo dalle molte facce, anche dal punto di
vista scientifico. Nei suoi scritti, questo prolifico autore descrive le
esperienze e visioni avute sotto l’uso delle droghe e la sua particolare
interpretazione del mondo e della strada percorsa dalla civiltà moderna. Affine
alle dottrine della new age, McKenna
se ne discostava nettamente, preferendo e sollecitando la sperimentazione in
prima persona per la verifica di messaggi culturali e dogmi di qualunque
genere. Pur basandosi su antichi strumenti divinatori come la cabala ebraica e
l’I Ching cinese, questo poliedrico
personaggio non disdegnava l’uso di programmi di computer di sua creazione,
anche basati su teorie matematiche come quella dei frattali. Da questo
variegato e caotico potpourri di
matematica, sciamanismo, visioni indotte da droghe, McKenna concluse che il
numero e la velocità di cambiamenti, complessità e novità fossero aumentate
enormemente negli ultimi anni e che la tendenza stesse crescendo verso la
catastrofe. Descrivendo la sua teoria, TimeWave
Zero (Onda temporale zero), McKenna affermava:
Terence McKenna (1946-2000) da wikipedia |
Siamo sull’orlo di possibilità che ci renderanno
letteralmente irriconoscibili a noi stessi, e le possibilità saranno realizzate
non nei prossimi mille anni ma nei prossimi venti, poiché l’accelerazione delle
invenzioni, delle novità e del trasferimento di informazioni è ormai
estremamente rapido.
Lo studioso postulò quindi che tutti
questi cambiamenti avrebbero portato la razza umana ad un punto di
discontinuità, un asintoto che avrebbe portato alla fine del mondo. Con il suo
software, anch’esso chiamato TimeWave
Zero, riuscì anche a calcolare l’accelerazione di questa complessità e a
predire la data di questa singolarità: curiosamente la data calcolata fu
proprio il 21 dicembre 2012.
Nelle sue parole, grande fu il suo stupore
quando – nel corso di un viaggio in America centrale – lo scrittore
statunitense giunse a contatto con la cultura Maya ed apprese che la data per
la conclusione dell’attuale ciclo (quello del 12° baktun) era proprio quella del 21 dicembre 2012. Colpito da questo
sincronismo cosmico, McKenna ipotizzò che i sacerdoti Maya – sotto l’effetto di
droghe allucinogene – all'epoca da lui ritenute chiavi di porte per l’accesso
alla vera conoscenza – avessero avuto percezione di un qualche cataclisma
galattico che avrebbe avuto luogo nel 2012 ed avessero allineato il loro
calendario di conseguenza.
I suoi detrattori ironizzarono che fosse
stato piuttosto McKenna ad aver aggiustato la data della sua predizione per
farla coincidere con quella dei Maya, facendo notare che il cataclisma maya
avrebbe dovuto essere, all’occorrenza, di natura cosmica e non causato
dall’uomo, come quello descritto in TimeWave
Zero. I denigratori furono sconfitti: le teorie di McKenna si diffusero
rapidamente e presero piede in molti circoli di cultura alternativa e undergound. Successivamente – con il
supporto della “rete” – assunsero vita propria e un’amplificazione tale da far
spesso dimenticare da dove nascevano e il loro stesso autore.
Le teorie di McKenna non hanno
naturalmente alcun fondamento scientifico ma rappresentano un fenomeno
interessante se considerato come originale sforzo per interpretare in chiave
artistico/letteraria e ricondurre ad una concezione unitaria la complessità dei
problemi del mondo odierno. A differenza di molti suoi emuli, McKenna era
ritenuto in buona fede nel suo tentativo di conciliare le molteplici dottrine e
interessi della sua poliedrica cultura. Sarebbe stato interessante conoscere il
suo parere sul proliferare, in questi ultimi anni, di profezie e vaticini sulle
prossime apocalissi, ma l’eclettico autore morì nel 2000 all’età di soli 54
anni.
(4) continua
(7) Più vecchio dell'Universo: la stele di Coba
(6) Il tredicesimo Baktun dei Maya ed il loro inizio senza fine
(6) Il tredicesimo Baktun dei Maya ed il loro inizio senza fine
(4) Terence McKenna e la non-profezia
(3) L'astronomia
(2) L'ebook
(1) La matematica
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