In questa recensione ho cercato di evitare spoiler. L'inevitabile confronto con la serie classica costringe a alcuni deboli Anti-Spoiler (AS), di scene e situazioni presenti nell'anime originale e mancanti nel film. Se non volete correre rischi leggete solo il paragrafo successivo.
Dopo anni di assenza dal mondo degli anime, il più amato pirata dello spazio torna in pompa magna sul grande schermo: "Space Pirate Captain Harlock" (il titolo è in inglese anche in Giappone perchè "fa più fico"). La produzione è costata circa 30 M$ alla Toei ed interamente in computer graphics. Purtroppo l'esperimento è riuscito solo parzialmente e non convince completamente. Il problema principale è una sceneggiatura piuttosto scontata che non si discosta molto dalle innumerevoli ri-edizioni dei lavori di Matsumoto (qui un ottimo sito di approfondimento per orientarsi nell'universo di LM).
Proprio in tema di remake, un'altra opera legata seppur solo in parte al Maestro, Yamato 2199 ha infatti mostrato le potenzialità offerte dal connubio delle tecniche odierne di animazione e CG nel rispetto delle sceneggiature originali, seppur rendendo la storia più moderna modificandola ove necessario.
Questa nuova incarnazione di Harlock mantiene purtroppo solo alcuni temi e situazioni già incontrate negli anime ma manca di un reale approfondimento di personaggi e comprimari. Il principale problema risiede nella mancanza di un nemico convincente che possa fungere da controparte ad Harlock.
AS Sono infatti assenti sia le Mazoniane che Kirita del governo terrestre che si alternavano nel contrastare il Pirata negli anni '70. Qui cattivi di turno sembrano in grado di fornire solo astronavi che l'Arcadia possa fracassare a piacimento. Per quanto gratificante visivamente, all'ennesimo scontro frontale contro forze soverchianti che l'astronave vince senza sforzo, ci si ritrova un po' annoiati.
Se astronavi e mezzi meccanici risultano ben realizzati, lo stesso non può dirsi dei personaggi. La scelta di utilizzare attori in CG piuttosto che in carne ed ossa va applaudita, perché ci risparmia scene imbarazzanti con interpreti che raramente riescono a trasporre in maniera neanche passabile le loro controparti animate (il film di Yamato ne è un esempio, e neanche uno dei peggiori) .
Un ben riuscito Harlock riesce a coniugare le tenebre della sua situazione all'amore per la Terra e per i suoi compagni. Assieme ad un non fedele ma azzeccato Yattaran, staccano come recitazione (rendering) gli altri comprimari, rigidi e poco espressivi quando presenti ma purtroppo mancanti nella maggior parte dell'equipaggio (AS, ad esempio niente dottore e cuoca). Se la versione di Meeme risulta affascinante e la sua natura aliena lascia maggiore margine, Yuki purtroppo rende di meno in questa trasposizione.
Il film resta comunque godibile, soprattutto sul grande schermo. Tuttavia, dato il battage pubblicitario e le spese sostenute ci si sarebbe aspettato molto di più, ma la debole sceneggiatura è stata troppo spesso un problema nell'animazione e film (da entrabi i lati del Pacifico). La strada è comunque tracciata, in questi giorni è uscito anche il remake dei Gatchaman. Staremo a vedere.
Nessun commento:
Posta un commento