Uno dei tanti Pachinko giapponesi |
Scopo del pachinko, uno strano ibrido a metà tra tra flipper e slot machine - è di far rimbalzare le palline lungo le
piste definite dai chiodini posti sulla plancia di gioco sino sino a farle cadere in una piccola e stretta buca. Se si raggiunge l'obiettivo si ottengono in premio altre palline che poi possono essere scambiate con merce o - sottobanco - con denaro. Nelle rumorose e sgargianti sale di pachinko giapponesi vengono sperperati centinaia di miliardi di dollari all'anno, rendendole una delle attività più redditizie anche per il riciclo del denaro sporco.
Foto di una macchina di Galton: le palline cadono dall'alto e rimbalzano sui chiodini fino a raggiungere le scanature in basso. La distribuzione delle palline è di tipo binomiale e per grandi numeri diventa gaussiana. |
Lo schema è simile al quinconce di Galton, uno strumento utilizzato per mostrare la relazione tra dati sperimentali e statistica. Nel
caso del “pallinometro”, nome con cui questo strumento è noto a generazioni di studenti italiani di fisica, la distribuzione regolare dei chiodi
consente un semplice trattamento matematico, non molto diverso da
quello che regola i movimenti dei passeggeri della metro di cui abbiamo parlato in passato.
La matematica dei pachinko è però estremamente più complicata ed
i maestri di questo gioco d'azzardo vincono basandosi
più sull'esperienza e l'istinto che sui freddi e soprattutto
complessi calcoli.
Urti e rimbalzi delle biglie metalliche obbediscono agli stessi principi alla base del funzionamento di tutti i mezzi di trasporto: azione e reazione e conservazione dell'energia. Ad esempio, se una pallina del pachinko ne colpisce altre messe in fila, essa trasferisce la sua energia solo all'ultima – che si allontana con la stessa velocità della prima – lasciando immobili quelle in mezzo. Questo fenomeno – a prima vista sorprendente – è dovuto alla conservazione dell'energia cinetica e della spinta o impulso nel sistema composto dalle quattro palline. Ciò accade indipendentemente dal numero di sfere presenti: basta che siano identiche tra loro e che e l’attrito sia trascurabile.
Urti e rimbalzi delle biglie metalliche obbediscono agli stessi principi alla base del funzionamento di tutti i mezzi di trasporto: azione e reazione e conservazione dell'energia. Ad esempio, se una pallina del pachinko ne colpisce altre messe in fila, essa trasferisce la sua energia solo all'ultima – che si allontana con la stessa velocità della prima – lasciando immobili quelle in mezzo. Questo fenomeno – a prima vista sorprendente – è dovuto alla conservazione dell'energia cinetica e della spinta o impulso nel sistema composto dalle quattro palline. Ciò accade indipendentemente dal numero di sfere presenti: basta che siano identiche tra loro e che e l’attrito sia trascurabile.
I diagrammi di Feynmann descrivono gli urti microscopici: possono essere letti indifferentemente dall'alto, dal basso, da destra e da sinistra. In questo caso dal basso è descritta l'annichilazione di un positrone con un elettrone |
Se poniamo un
piccolo magnete su una delle palline e ripetiamo l’esperimento
vedremo che la pallina viene lanciata ad altissima velocità: abbiamo
realizzato un semplice cannone di Gauss.
Dato che l’energia del sistema si deve conservare, vedremo nel
prossimo post da dove viene l’energia per accelerare la pallina del
pachinko e come utilizzare questo meccanismo per lanciare navicelle nello spazio.
(1, continua) Questo post in tre parti partecipa all'edizione di Febbraio 2012 de 'Il Carnevale della Fisica'
Qui la seconda parte
Qui la terza parte
(1, continua) Questo post in tre parti partecipa all'edizione di Febbraio 2012 de 'Il Carnevale della Fisica'
Qui la seconda parte
Qui la terza parte
Quarta esperienza di Sperimentazioni di Fisica 1 anno 1986/87: in Quinconce de Galtòn, chiamato amichevolmente "pallinometro"....4 ore d'inferno sulla terra, con un frastuono (sì sì) di palline che cadevano...la maggior parte x terra. Dopo abbiamo dovuto truccare lo stesso i dati :)))
RispondiEliminaSei sicuro centinaia di miliardi? L'economia giapponese si regge sul pachinko....
RispondiEliminaGrande prima parte!!
RispondiEliminaA Como avevamo una versione modificata del pallinometro a Fisichetta 1. Si tratta (credo sia ancora in uso) di un piano orizzontale con chiodini distribuiti omogeneamente. Sul piano ci sono 4 cerchi concentrici, suddivisi in spicchi come sullo schermo di un radar. Al centro un tubo rotante permette di lanciare palline di diametri differenti sul piano. Allo sperimentatore il compito arduo di contare quanti urti compie ogni pallina e il settore di uscita dal piano.
RispondiEliminaIl tutto da ripetere per una quantità "statistica" di lanci, con palline di 4 diametri differenti e diverse velocità di rotazione del distributore. Quella che dovrebbe essere un'idealizzazione di un gas perfetto è in realtà la miglior approssimazione dell'inferno.
@toto se hai una foto di questa mostruosità mandamela! Alla mia prima esperienza col pallinometro e anche la prima di fisichetta 1 la pallina rimbalzò sempre a sinistra, fino a raggiungere la casella più a sinistra (giuro!). La possibilità era meno di 10^-12... Avrei dovuto capire il messaggio.
RispondiEliminaEcco la foto promessa:
Eliminahttp://imageshack.us/photo/my-images/11/img5519d.jpg/
Ciao ciao
grazie mille, è carinissima (anche se pochi posso apprezzarne la bellezza!)
Elimina@Daniele e Fabrizio
RispondiEliminaWikipedia japan quota nel 2010 (http://ja.wikipedia.org/wiki/%E3%83%91%E3%83%81%E3%83%B3%E3%82%B3): 21兆650億円
兆=10^12
億=10^8
円=yen 100 yen è circa 1 euro
quindi: 2.1065 × 10^13 yen =2.1065e10^11 euro
210 miliardi di euro nel 2010
se non vi fidate di wikipedia qui: http://www.japansociety.org/pachinko_nation
quotano 300miliardi di dollari all'anno
quando ho fatto il laboratorio, le macchinette digitali era un lusso per pochissimi eletti, come anche i telefonini!
RispondiEliminaperò adesso chiedo se qualcuno me ne manda una...
@toto grazie, non ci perder troppo tempo... Figuriamoci, quando ho fatto fisichetta io non esistevano telefonini o macchine digitali, scrivevamo le relazioni su uno dei primissimi mac....
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