La ragazza suonò il campanello. Con sé aveva una vaschetta di gelato e un cofanetto di DVD.
Mentre aspettava che la sua amica Anna aprisse, sul pianerottolo giunse un'altra persona. Alto, maglietta attillata sui bicipiti muscolosi e tatuati, capelli ossigenati. “Ciao, fata, aspettavi me?”, le disse.
“No”, rispose lei, devo andare qui, disse indicando la porta dell’appartamento accanto.
Il tinto-biondo aprì la porta del suo appartamento, “Sei sicura, fata? Secondo me ti diverti di più con me”.
Lei non rispose. Il ragazzo dopo un attimo di attesa le fece l’occhiolino ed entrò in casa dicendo: “Non sai che ti perdi”.
La ragazza approfittò dell’occasione per scrutarlo di spalle. “Non ci siamo, bello mio. Mica puoi fare solo pettorali e bicipiti. Mancano gambe e glutei, caro il mio posteriore flaccido”, si disse.