Il cinema giapponese è sempre stato all'avanguardia nella realizzazione di film di fantascienza e relativi effetti speciali. Dai primi film di Godzilla, le capacità tecniche dei maestri della fotografia speciale (tokusatsu), guidati dal padre del "dipartimento arti speciali" Eiji Tsuburaya hanno sempre supplito con intelligenza e acume alle carenze finanziarie e tecnologiche.
Con l'avvento della computer graphics, un universo di modellini, mostri in costume e astronavi di balsa sta purtroppo lentamente cadendo nell'oblio.
Eiji Tsuburaya sul set di Ultraman |
La mostra "TOKUSATSU - Special Effects Museum", è stata voluta dal regista Hideaki Anno con l'intento di evitare che questa mole di conoscenze e competenze vada persa e dispersa per sempre. Il regista di "Nadia" ed "Evangelion", grande fan di questo genere di film, ha organizzato questa mostra per testimoniare alle vecchie e nuove generazioni la fatica e la cura che era necessaria per realizzare sequenze anche di pochi secondi.
Al Museo di arte contemporanea di Tokyo è quindi possibile ammirare molti dei modellini, dei bozzetti e dei progetti esecutivi che hanno fatto la storia della fantascienza giapponese del dopoguerra, dai sottomarini di Latitudine Zero ed Atragon alle astronavi di Guerra spaziale e Gli eredi di King Kong (Destroy all monsters), sino costumi di "Ultraman", serie creata proprio da Tsuburaya.
E' stato anche ricostruito il magazzino delle miniature e del materiale di scena per gli effetti speciali: decine di aerei, navi sottomarini, mostri di ogni foggia e dimensione accuratamente accatastati, grazie anche alla frase minacciosa "Mettete a Posto!" che campeggia all'entrata del magazzino.
Un scorcio di Tokyo ... |
Particolarmente interessante è la sezione miniature di edifici, basi segrete o anche semplici cavi della luce, mostrando il livello di dettaglio con cui questi fossero realizzati.
Tra i diorami non poteva mancare la torre di Tokyo fusa e contorta dall'attacco dei mostri e una vasta città nella quale farsi fotografare - fila permettendo - a mo' di Godzilla.
Vari documentari mostrano poi quale pazienza certosina fosse necessaria per realizzare una sequenza di pochi secondi.
...visto in prospettiva |
Il catalogo della mostra |
Il pezzo forte della mostra è però un cortometraggio di Studio Ghibli "La comparsa a Tokyo dell'armata degli dei-soldato giganti ". Prodotto da Hideaki Anno e Toshio Suzuki, il film è il prequel di "Nausicaa della Valle del Vento" di Hayao Miyazaki, che ha curato il design del mostro.
I mostri che distrussero la terra in Nausicaa, fanno qui la loro comparsa in carne ed ossa, distruggendo in poco tempo la metropoli giapponese. Tutto il film è realizzato - caso unico per una produzione Ghibli - con minature e tecniche di ripresa diretta, senza neanche un frame animato a mano o al computer (con l'unica eccezione i raggi del mostro e le lance in alcune sequenze).
Il risultato è impressionante: la vividezza dei colori, l'uso delle propettive e la scala dei modelli rendono completa giustizia sia alla maestosità dei giganti di Miyazaki che alle tecniche di ripresa con miniature, ricreando perfettamente quella sensazione di maestosità e possenza che Tusuburaya riusciva a conferire alle sue creazioni.
Anche se molte serie televisive usano ancora queste tecniche, probabilmente le animazioni al computer finiranno di rimpiazzare quelle con miniature. In ogni caso il cortometraggio di Ghibli resterà per gli anni a venire un punto di riferimento delle capacità di questa tecnica, battuta forse dai costi economici ma non dalla potenza espressiva dell'immagine. Un nobile canto del cigno per sessant'anni di avventure nell'universo realizzate con modellini e costumi di gomma.
aggiunta 24/9. Mi fa notare Alessandro Clementi che nel film originale di Nausicaa fu proprio un giovane Hideaki Anno ad animare le scene del soldato divino che spara dalla bocca.