lunedì 28 novembre 2011

La Causa, L'Effetto e gli Untori, ovvero Il Presentatore ed il Responsabile della Centrale

Lo sfortunato presentatore
Norizaku Otsuka (da qui)
1. Il presentatore 

Nei giorni scorsi  al presentatore della TV giapponese NHK,  Norikazu Otsuka (大塚範), è stata diagnosticata una  leucemia linfatica acuta.  Questo  è uno dei link della  notizia originale. Nessuna menzione viene fatta di Fukushima (福島) o di un qualunque rapporto di causa ed effetto tra l'incidente alla centrale e la malattia dello sfortunato anchorman. 
Al di fuori del Giappone, la notizia è stata  stravolta affermando che la malattia fosse dovuta al fatto che aveva mangiato verdure provenienti dalla regione di Fukushima.
Alcuni fatti già riportati più volte su queste pagine elettroniche:


  •  La quantità di radiazione presente nel cibo (non solo quello proveniente da Fukushima) viene controllata  prima di essere immesso sul mercato. Solo alimentari sotto le strette soglie di sicurezza vengono vendute.



  • E' possibile che alcuni prodotti abbiano superato le soglie di sicurezza.



  •  Se anche si mangiasse esclusivamente questo cibo contaminato per vari mesi difficilmente si assorbirebbe una dose di radiazioni  rilevante per la salute.


Perciò anche se il presentatore avesse mangiato cibo proveniente dalla regione di Fukushima (come hanno fatto molte persone che volevano aiutare l'economia della regione) non vi è alcuna possibilità di un rapporto di causa ed effetto tra la sua alimentazione e la malattia.

Affermare il contrario - come hanno fatto molti giornali e servizi televisivi italiani - oltre a confermare che il controllo delle fonti è opzionale, mostra anche che non abbiamo fatto poi molti passi in avanti dagli untori di manzoniana memoria. In questo caso si insinua l'idea che una qualunque pietanza radioattiva (ossia tutti gli alimenti del nostro mondo, prime in classifica le banane al potassio 40)  siano in grado di causare tumore.
La dissoluzione dei rapporti di causa ed effetto è particolarmente pericoloso perché può essere applicata al contrario come spesso avviene per rimedi spacciati per curativi  come le medicine omeopatiche e  ancor oltre il ritorno a talismani e amuleti...

ps per chi vuole verificare di persona può  cercare su google 福島 (Fukushima) e 大塚範  (il presentatore): compaiono solo blog e nessuna fonte ufficiale di notizie.


2. Il responsabile della centrale

E' di queste ore (28 Novembre) la notizia  che il responsabile della centrale di Fukushima, Masao Yoshida, sia stato ricoverato in ospedale. Le sue condizioni mediche non sono state rivelate. A questo punto non è chiaro se ci sia una relazione con la - presumibilmente elevata -  la quantità di radiazione cui è stato sottoposto e le sue condizioni. L'eroico dipendente della TEPCO ha ammesso in passato  di aver temuto di morire più volte nel corso nei frenetici tentativi di mettere in sicurezza i reattori della centrale dopo il sisma di Marzo.


ppss grazie a Luca di Fino per il link sull'omeopatia

sabato 26 novembre 2011

Presentazione di Grikon - Grazie a tutti

Grazie a tutti coloro che sono intervenuti all'uscita di Grikon, la settimana scorsa da Doozo  sfidando scioperi e cortei.
Un ringraziamento speciale va a Roberto Arduini per la bella presentazione del libro e le stimolanti discussioni su Giappone, l'animazione e letteratura fantasy e fantascientifica. 

Grazie anche a Vito Andrea Marchese per le foto! 










 



giovedì 10 novembre 2011

Grikon, presentazione da Doozo, 17 Novembre 2011

Giovedì 17 Novembre 2011, ore 18:00

presso 
Doozo - Art Book & Sushi - Galleria e Ristorante Giapponese - Via Palermo, 51/53, 
Roma  17 Novembre 2011 18:00-20:00




Roberto Arduini, giornalista de "l'Unità"
presenta

Grikon 
闇星鬼

di 
Marco Casolino

e ne discute con l'autore


La quotidiana mediocrità degli studi di Adriano in Giappone è interrotta da un’esplosione notturna nel garage della famiglia che lo ospita. Il giovane figlio del Professor Uchinomori rimane ferito, mentre tutti i suoi amici muoiono in seguito a una misteriosa malattia. Sul luogo dell’incidente, Adriano trova delle celle, fogli illustrati che rappresentano i fotogrammi di un vecchio cartone animato giapponese degli anni ’80, L’invincibile Robot Grikon V, una serie tv considerata maledetta a causa degli omicidi degli artisti che -morendo- la lasciarono incompiuta. Il giovane Adriano si troverà suo malgrado coinvolto in trame e scontri di fazioni che si combattono dal tempo della Seconda guerra mondiale. Cosa nascondono le formule di cosmologia e fisica dei quanti inscritte prima del loro tempo tra celle di Grikon? E perché chiunque entri in contatto con questi disegni, ne resta fatalmente segnato?
Tra fanatici cacciatori di celle, mercenari e reduci di una guerra ancora incombente e ragazze travestite come i personaggi di “anime”, Adriano dovrà cercare di salvarsi la vita brancolando nei meandri più oscuri del Giappone contemporaneo e in quelli non meno pericolosi di quello del passato.

Per informazioni:
Cooper – ufficio stampa
Tel. 06 80 91 271 ; Cell. 340 26 82 776
















mercoledì 9 novembre 2011

Le scorie radioattive nel giardino: dai marciapiedi di Tokyo ai container di Genova.

Uno dei problemi legato all'energia  nucleare è quello dello smaltimento delle scorie.  I rifiuti radioattivi sono però presenti  non solo nel caso delle centrali, ma anche in tutte le sorgenti usati per applicazioni mediche, industriali e di ricerca. Molto spesso lo smaltimento di questi rifiuti non avviene secondo le norme, causando contaminazioni dell'area e - in alcuni casi più gravi - anche morti.
Bottiglie di radio rinvenute in
 una cantina di  Setagaya (Asahi shinbun)

Bottiglia di radio in prossimità
del supermercato di Tokyo. (Asahi shinbun)
Due recenti  allarmi di alti livelli di radiazioni a Tokyo, nel quartiere di Setagaya,  hanno fatto rinascere la preoccupazione per il fallout di Fukushima. Tuttavia in entrambi i casi sono stati ricondotti a sorgenti di radio presenti nelle vicinanze: nel primo episodio (4microSv/h, ottobre 2011) si trattava di bottiglie di radio (un tempo ampiamente usato per rendere fosforescenti i quadranti degli orologi) presenti nel seminterrato di una casa.  Successivamente (novembre 2011), scavando vicino ad un supermercato di Setagaya, sotto il marciapiede nella cui prossimità si registravano valori   di 110microSv/h,  è stato rinvenuto un vecchio contenitore arrugginito contenente radio.


I fusti nella cantina di Castelmauro
Anche l'Italia non è immune da  casi di rifiuti radioattivi smaltiti in maniera del tutto illegale e pericolosa: è di qualche anno la notizia che almeno duemila fusti di scorie radioattive sono stati trovati anni fa nella zona di Castelmauro (Molise). La ditta che li doveva smaltire li aveva semplicemente buttati in cantina e sepolti in una masseria in campagna (qui un interessante servizio di rainews24). 

Più di recente è la notizia che scorie radioattive sono state rinvenute nel sottosuolo del parcheggio di un centro sportivo. Non è chiaro quante  tonnellate di rifiuti tossici e radioattivi sono state smaltite in questa maniera, contaminando (come nel caso di metalli pesanti e sostanze tossiche) l'ambiente ed il suolo in maniera irreparabile.

Talvolta il nostro paese è un punto di transito per materiale radioattivo di cui ci si vuol liberare  di nascosto.
Letture di radiazione in prossimità
del container di Genova (da wired)
Il caso più eclatante è quello di un container scoperto nel porto di Genova: la radioattività in prossimità di esso era pari a quella che si registrava vicino agli edifici dei reattori di Fukushima nei primi giorni dopo gli incidenti: 400mSv/h (ossia centomila volte di più di quanto causato dal radio in bottiglia di Setagaya). Il container fu finalmente aperto dopo circa 6 mesi dalla scoperta. Ben nascosta tra le tonnellate di metallo, fu rinvenuta una barra di cobalto 60, probabilmente di qualche apparecchio medico per la radioterapia. La barra - opportunamente schermata -  è stata poi spedita in Germania dove una ditta specializzata si occuperà dello smaltimento e di tentare di capire da dove provenisse.


Spinaci, Funghi e Tè: aggiornamento sulla contaminazione del cibo in Giappone

La maggior parte della radiazione
può essere eliminata
 bollendo i funghi e buttando l'acqua.
Fonte: Asahi Shinbun
E' di queste ore la notizia che l'amministrazione di Tokyo darà inizio a test  su 500 campioni di cibo scelti a caso tra i mercati della capitale. La maggior parte dei prodotti non mostra la presenza di radiazioni, ma vi sono alcune eccezioni che mostrano come la contaminazione non sia ancora nulla. Nelle letture della Coop di questi giorni, sono presenti tracce di Cesio nel renkon (5.9Bq/kg) e nei funghi (con valori che vanno da 8.3 Bq/kg a 89.7Bq/kg). I valori più alti (305 Bq/kg) sono in un campione di spinaci della regione di Chiba. Questa lettura, seppur sotto il valore di sicurezza (500Bq/kg) e presenti solo il 18 ottobre ma non nei giorni successivi mostrano come sia necessario continuare i controlli. In vari casi è  stata rilevata la presenza di Cesio nei funghi sia di bosco che coltivati  in serra (a causa della segatura di legno usata come nutrimento).
Come riferimento può essere utile ricordare che le banane contengono una radiazione "naturale" di potassio 40 pari a circa 125 Bq/kg (anche se il ciclo di smaltimento del potassio e del cesio nel corpo umano può essere differente e dunque la dose risultante può non esser la stessa).
In ogni caso è sempre importante ricordare come la radiazione assorbita dipende dalla quantità di cibo consumato: nel caso di tè si tratta di pochi grammi ed è praticamente trascurabile. Nel caso di verdure e funghi è comunque ben sotto la soglia di pericolo.

martedì 8 novembre 2011

Astronavi di una realtà abbandonata: (2) il vero progetto Orione

Come accennato in un post precedente il progetto Orione (Orion Multi-Purpose Crew Vehicle) è una capsula in fase di sviluppo  dalla Lockheed Martin per conto della NASA. E' più grande  di quella dell'Apollo ma concettualmente simile a quella utilizzate nelle missioni lunari di quaranta anni fa. Dovrebbe essere in grado di mandare di nuovo astronauti nello spazio non prima del 2016.

Scopo ed obiettivi di questo progetto del costo di svariati miliardi di dollari  sono una debole eco dell'originale progetto Orione, avente come obiettivo la realizzazione di un razzo a propulsione nucleare in grado di raggiungere Marte in due settimane e Plutone in un anno.
Frontespizio del rapporto del  progetto Orione,
NASA-
General  Atomics,  1964


L'idea è semplice quanto efficace: si tratta di far esplodere un serie di  piccole bombe a fissione  ed sfruttare l'onda d'urto per accelerare l'astronave. La propulsione nucleare  è in grado di fornire una spinta migliaia di volte più efficiente dei propulsori chimici. Lo schema del veicolo è concettualmente molto semplice: in cima è posta la sezione abitata, del diametro di 40-50 metri ed alto altrettanto. La coda  del veicolo è composta da un grande disco in grado di assorbire la spinta delle esplosioni e schermare equipaggiamento ed astronauti. Le due sezioni sono unite da una serie di pistoni per assorbire e ridistribuire gradualmente lo shock dell'esplosione.


Il progetto - che ebbe inizio nel 1958 sotto la direzione del fisico nucleare Ted Taylor - annoverava nel team ricercatori del calibro di Freeman Dyson.

In quegli anni  avevano ancora luogo  i test nucleari nell'atmosfera: nel corso di questi fu provato che  piastre di metallo opportunamente sagomate, ricoperte di grafite e protette da un sottile strato d'olio potessero resistere all'esplosione nucleare e riuscire ad raggiungere la velocità di fuga dal nostro pianeta. Una navicella potrebbe essere lanciata direttamente dalla superficie del nostro pianeta o assemblata in orbita con mezzi convenzionali prima di partire per una missione interplanetaria sotto la spinta nucleare.

Schema del un veicolo interplanetario a propulsione nucleare proposto dalla General Atomics


Il progetto fu cancellato nella prima metà degli anni sessanta, quando furono proibiti tutti i test nucleari nell'atmosfera. Nonostante sia passato quasi mezzo secolo,   Orione rimane l'unico sistema per una vera esplorazione del sistema solare e interstellare, riuscendo teoricamente a raggiungere qualche percento della velocità della luce.

Per approfondire:

Project Orion:
The True Story of the Atomic Spaceship,
George Dyson
The Curve of Binding Energy:
A Journey Into
the Awesome and Alarming
 World of Theodore B. Taylor
 

John McPhee 

mercoledì 2 novembre 2011

Breve aggiornamento sulla contaminazione in Giappone: marciapiedi, supermercati, reattori ed alimentari

1. Reattori 
I reattori nucleari della martoriata centrale di Fukushima sono tutti in uno stato di relativa sicurezza, con temperature al di sotto dei 100 gradi.
E' di oggi, 2 novembre 2011 la notizia della rivelazione di tracce di Xenon in prossimità del reattore numero 2. Poichè lo Xenon è un prodotto della fissione dell'uranio che decade rapidamente, si sospetta la possibile presenza di fissione dell'uranio. Anche se questo dato sarà confermato, ciò non implica la presenza di criticità, ossia di una reazione nucleare autosostenentesi, come avviene nei reattori nucleari. Il combustibile fuoriuscito nei primi giorni dal contenitore di metallo è stato fermato dal contenitore di cemento (cosa che non è avvenuta a Chernobyl).
Dal sito del Mainichi: le
bottiglie contenenti il radio.
(Photo courtesy of the Ministry of Education,
Culture, Sports, Science and Technology)

2. Marciapiedi 
Le relativamente  alte letture di radiazione in un marciapiede di Setagaya (circa 4microSv/h rispetto agli 0.1microSv/h di Tokyo e gli 0.3microSv/h di Roma) sono state ricondotte alla presenza di vecchie  bottiglie contenenti radio 226 negli scantinati di una casa lì  vicino.

3. Supermercato
E' di queste ore il rinvenimento di un contenitore  contenente radio nel sottosuolo in prossimità di un supermercato, sempre a Setagaya. Il contenitore - arruginito e corroso dal tempo - è molto attivo ed è stato rimosso.

In entrambi i casi le letture di radiazione sono state effettuate da privati cittadini armati di Geiger e di santa pazienza. Il vantaggio di queste misure - indipendenti e molto accurate - è sia nel monitorare la situazione post-Fukushima, ma anche nel contribuire a rimuovere sorgenti di radiazione anche più attive di quelle disperse dallacentrale.

4. Alimentari
I dati della coop di fine settembre non mostrano tracce di radioattività nei prodotti da loro distribuiti con l'unica eccezione di una minima quantità nelle patate (satsumaimo).
 

Astronavi di una realtà abbandonata: (1) dal Saturno V al Buran

L'ultimo  Saturno 5 prima del lancio
dell'Apollo XVII, 1972


Per quanto affascinante, l'esplorazione spaziale umana degli ultimi decenni  ha visto notevoli passi indietro rispetto alle conquiste dei tempi della corsa alla Luna. Il Saturno V (in grado di portare 100 tonnellate in orbita lunare e 149 in orbita intorrno alla Terra) fu abbandonato all'inizio degli anni '70 in favore dello Space  Shuttle: più costoso, con minore capacità di carico  (25 tonnellate intorno alla Terra) ed  errato nella sua concezione di voler lanciare cargo ed astronauti allo stesso tempo. Il Buran, controparte russa dello Shuttle, fu costruito sulla base di false informazioni del KGB, che aveva dichiarato che lo shuttle usa sarebbe servito per lanciare armi nucleari dallo spazio.  Il Buran fece un solo volo automatico nel 1989, lanciato dal razzo Energia, che sulla carta -  nella configurazione con 8 booster laterali - avrebbe potuto portare 100 tonnellate su Marte. Il vettore russo era perfetto ma troppo potente e costoso per trovare un'attività commericale e fu abbandonato in favore dei più piccoli e maneggevoli Proton ed Soyuz. 
Il vettore Energia prima del  lancio
dello shuttle russo Buran  dal
cosmodromo di Baikonur, 1988

Al momento solo la Cina e la Russia sono in grado di portare l'uomo nello spazio: europa e Giappone hanno dei solo razzi per il cargo (ATV ed HTV)  e gli Stati Uniti - dopo il ritiro dello Shuttle - stanno sviluppando una capsula Orione, con un vettore, lo Space Launch System,  che riutilizza tecnologie dello Shuttle per ridurre gli enormi costi. In parallelo la compagnia privata  Space X sta realizzando il sistema Dragon sotto contratto USA per portare il cargo sulla Stazione Spaziale. Un primo volo del  Dragon, lanciato dal razzo Falcon 9 (10 tonnellate in orbita), sempre sviluppato dalla Space X, ha avuto luogo nel dicembre 2010. Nei progetti della Space X il Dragon potrà essere adattato per portare un equipaggio in orbita e successivamente sulla Luna e su Marte.