sabato 8 dicembre 2012

Telefonini ed allarme preventivo Terremoti in Giappone

L'allarme terremoto,
con indicata la regione di Sanriku,
Qui più vicina al sisma.
Qui un mio intervento a Radio3 Scienza.

Il terremoto di magnitudine 7.3 che ha colpito il Giappone alle 17:19 ora locale (7/12/2012) non sembra aver causato per fortuna vittime. Oltre alle costruzioni antisismiche, parte del merito è da attribuirsi al sistema di allarme preventivo presente sulla rete telefonica cellulare. Questo sistema (descritto qui)  si basa su una rete di sensori che rivela le onde sismiche più veloci (onde P) ed emana un allarme automatico  a telefoni, televisioni e radio. In questo caso l'allarme è giunto quasi un minuto prima delle prime scosse consentendoci di metterci in sicurezza.  
In quaranta-sessanta secondi si può infatti fare moltissimo: ai primi squilli del cellulare, con una sirena utilizzata esclusivamente in caso di maggiori eventi sismici e tsunami, c'è stato tutto il tempo di avvertire i colleghi stranieri che si trovavano con me al Riken per la riunione di un esperimento di raggi cosmici dalla Stazione Spaziale (esperimento Jem-Euso). Nel nostro caso ci trovavamo in cima ad un palazzo a più piani e non ci sarebbe stato tempo di abbandonare l'edificio (azione peraltro sconsigliata negli edifici antisismici); altri amici spagnoli  che erano al primo piano sono usciti all'aperto; altri ancora hanno avuto il tempo di uscire dall'ascensore (che a sua volta avverte dell'imminente terremoto e si porta automaticamente al piano più vicino). Essendo gli edifici antisismici non ci è restato far altro che attendere imbarazzati l'arrivo delle scosse. 
Con l'aumentare dei  secondi che ci separavano dalla scossa incombente diveniva chiaro che il sisma dovesse essere stato relativamente lontano e che conseguentemente doveva essere stato molto forte (avendo la pazienza di leggere bene la regione è riportata nel messaggio). 
Per fortuna le oscillazioni sono passate senza causare danni. Pochi secondi dopo il termine della lunga scossa è stato possibile verificare intensità,  luogo ed il relativo allarme tsunami. 
Queste ovvie misure di prevenzione ed allerta hanno consentito in varie occasioni, non ultima quella del terremoto del 2011,  di salvare molte vite.  E' anche interessante leggere il disclaimer della compagnia telefonica, lungo per riportarlo nella sua interezza, ma esssenziale nei contenuti: 
"...si tratta un servizio gratuito che ritrasmette gli allarmi di agenzie nazionali giapponesi che fornisce informazioni su disastri naturali e sulla relativa evacuazione... funziona automaticamente anche in modalità silenziosa... possono arrivare anche dopo il terremoto... può ridurre il tempo di durata della batteria... si può ricevere il messaggio da celle diverse da quella in cui ci si trova o non riceverlo affatto... la compagnia telefonica non è responsabile di danni associati al servizio..."

Queste poche semplici righe potrebbero fornire vari spunti sulle possibilità, i limiti della previsione ed allarme dei terremoti. In attesa delle motivazioni della sentenza del processo alla commissione grandi rischi condannata in relazione al terremoto de L'Aquila, potrebbero fornire anche vari spunti legali e giuridici e contribuire ad evitare di credere a stregoni e vati che ritengono di poter predire quando avrà luogo un sisma. 

E ovviamente i Maya non c'entrano niente!


Epicentro (non molto lontano dal terremoto del 2011) ed intensità delle scosse (dal sito della JMA).
Si noti che la scala è giapponese, non magnitudine.

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