giovedì 13 dicembre 2012

In attesa dell'Apocalisse (6): Il tredicesimo Baktun dei Maya ed il loro inizio senza fine.

Disegno di Shun Iwasawa

Una stele a Quirigá porta dei computi impeccabili che si spingono indietro di oltre novanta milioni di anni. In un’altra, sempre a Quirigá, il computo si spinge a 400 milioni di anni. Si tratta di conteggi relativi alle posizioni astronomiche di giorno in giorno e di mese in mese, e come sistema si avvicinano ai nostri calendari perpetui

J. E. Thompson, La civiltà Maya, 1970

La parte saliente della cosiddetta fine del mondo secondo i Maya dipende dalla fine del computo del tempo secondo il più complesso dei loro calendari. Ma se in un sistema di calcolo c'è una fine ragionevole, anche l'inizio deve esistere ed essere altrettanto ragionevole. Nello specifico, l'inizio c'è: è il 3114 a.C., almeno ad un’analisi superficiale.
L’inizio del calendario di lungo computo avrebbe dunque la data 0.0.0.0.0 maya e corrisponderebbe al  3114 a.C.. Questo valore rappresenta però una data fittizia, una pre-datazione convenzionale riferentesi a quando i Maya vivevano ancora nella preistoria. Tutte le vicende di questo popolo hanno infatti luogo nei baktun 8, 9 e 10, dunque tra 3.200 e 4.000 anni dall’inizio del calendario. Sono questi i valori che si ritrovano nei codici e nelle stele superstiti: infatti la data più vecchia di lungo computo, rinvenuta su un monumento nell’area Maya, risale al 197 d.C.; al di fuori della zona di influenza specifica Maya si arriva al 36 a.C. La data dell’11 agosto 3114 a.C. risulta dunque retrodatata in corrispondenza ad un qualche evento della mitologia o delle leggende Maya.
La ragionevolezza della scansione temporale dei Maya sta nella sua ciclicità. Anche nel calcolo più lungo, dopo il numero più grande torna l'anno zero e via così.
Il concetto ciclico che i Maya avevano del tempo, da alcuni anni, viene però forzato per ricavarne interpretazioni apocalittiche applicabili ai giorni nostri. La tesi è che – secondo i Maya – la fine del mondo sarebbe giunta dopo un numero di giorni pari a quello della durata della scorsa era, la terza. Questa durata è riportata su più stele: il suo ultimo giorno porta la data convenzionale di 13.0.0.0.0, 4° Ajaw 3 Kankin, corrispondente al già citato 12 agosto 3114 a.C.. Nel giorno successivo ebbe inizio la quarta (ed attuale) era, con data 0.0.0.0.0.
Ora, secondo i profeti nostrani, quando anche questa era fosse giunta alla data 13.0.0.0.0, il mondo avrebbe avuto termine per un qualche non specificato cataclisma. Ma, al di là della consistenza della profezia e dell'esattezza delle ricostruzioni, l'attribuzione della fine del mondo al 13.0.0.0.0 è corretta?
In realtà l'idea che le date dei calendari maya avessero appena cinque componenti è errata e riduttiva  del loro pensiero. Il lungo computo non si fermava infatti con cinque cifre, con i baktun, ma andava molto oltre:  quanto oltre sarà oggetto del prossimo post. 

(6) continua



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