Il fiume Arakawa |
Nei quattro - cinque chilometri che ho percorso la radiazione ambientale era bassissima 0.06 microSv/h (a Roma è 0.3 microSv/h). E' stato possibile misurare qualche incremento in prossimità del terreno (sino a 0.2 microSv/h), ma nulla di eclatante. Anche i corsi d'acqua, gli alberi ed i canneti non hanno mostrato valori che superassero gli 0.2 microSv/h già citati. Non vi è dunque traccia di materiale radioattivo accumulato nel terreno. Ovviamente per fare una misura più accurata andrebbe preso un campione ed analizzato in laboratorio, ma l'effetto sull'uomo è comunque trascurabile. Anche le montagne di pula proveniente dai chicchi di riso non mostra tracce apprezzabili di radiazione.
Il depuratore sulle rive del fiume Arakawa, vicino a Wako |
Nei primi di settembre ho visitato l'istituto di raggi cosmici (ICRR) presso il campus dell'università di Tokyo a Kashiwa-no-ha, nella regione di Chiba lungo la linea dello Tsukuba express.
Quella regione era stata colpita maggiormente dalla nube radioattiva, complici i venti e la posizione più a nord. Anche in questo caso non vi sono state letture degne di preoccupazione: 0.04microSv/h negli uffici, 0.1microSv/h all'aperto e nei prati. Uno solo caso ha mostrato la presenza di hot spot o punti caldi: sotto ad uno degli alberi, dove la terra era stata liberata dalle erbacce, le misure hanno dato 0.6 microSv/h. Un numero assolutamente trascurabile (sia per valore sia perché circoscritto a circa mezzo metro quadro) ma che mostra come la radiazione si depositi e si accumuli in maniera molto discontinua da luogo a luogo.
Nota: dato che kawa in giapponese vuol dire fiume si dovrebbe dire fiume Ara (è come dire deserto del Sahara)...
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