mercoledì 25 luglio 2012

I morti di serie B di Fukushima






Nei mesi che sono seguiti all'incidente della centrale nuclere di Fukushima la maggior parte dell'enfasi è stata posta sulla contaminazione radioattiva dell'aria e del cibo  in Giappone. 
Come più volte ribadito, la situazione è sotto controllo da questo punto di vista. La presenza di cesio nel cibo è assolutamente trascurabile rispetto ad altre sorgenti radioattive come il radon e il potassio 40. Vale la pena ripetere che non esiste una radiazione "naturale" contrapposta ad una "artificiale": tutti i nuclei radioattivi decadono in tre modi ed i danni sono identici sia che provengano dal potassio delle banane che dal cesio della centrale nucelare. 

Anche di recente vengono citati  rapporti sul numero di morti che si presume si avranno a causa delle radiazioni di Fukushima. Questi articoli, di valore scientifico discutibile, si basano su un modello statistico (lineare senza soglia) secondo cui valori minimi di radiazione possono causare effetti minimi. 
Anche se gli studi scientifici sono ancora in corso, ci sono molti dati (riassunti ad esempio  qui) che mostrano come ci sia una soglia di radiazioni minima sotto la quale non ci sono effetti, grazie ai meccanismi di riparazione del DNA, sempre attivi per correggere errori di trascrizione. Inoltre la presenza dei raggi cosmici, della radiazione ambientale e l'esistenza di zone della terra dove il fondo è molto più alto senza che siano riscontrati aumenti del numero di tumori (Iran, India, Brasile) dovrebbe bastare a smentire queste affermazioni. 

Tra l'altro queste grida d'allarme rischiano di causare ansia e stress nelle persone sfollate o più vicine alla centrale con la conseguenza di indurre malattie putroppo reali. 

Inoltre l'accanirsi sul "morto per radiazioni"  sortisce l'effetto opposto di far trascurare le reali responsabilità, civili e penali dell'incidente di Fukushima. 

Avevamo già citato in passato i due lavoratori morti alla centrale perchè colpiti dallo tsunami mentre si trovano nei sotterranei della centrale. In quel caso la TEPCO  è -almeno moralmente- colpevole di omicidio colposo per non aver istruito i suoi dipendenti su cosa fare nel caso di tsunami (oltre a non aver costruito barriere adeguate). 
Inoltre con la pubblicazione del rapporto della Dieta giapponese sull'incidente  è possibile avere numeri  più precisi sui decessi causati dal caos e dalla disorganizzazione seguiti alle esplosioni di idrogeno dei reattori:

  • 8   morti dopo aver trascorso 12 ore sugli autobus mentre venivano evacuati dall'ospedate.
  • 40 morti per la fine di marzo sia per complicazioni mediche che per lo stress.
  • un totale di 600 morti per cause mediche legati ai traumi della rilocazione. Anche se questi sono in parte imputabili allo tsunami, anche assumendo un valore estrememente conservativo del 30% abbiamo 200 morti causati dall'incidente alla centrale nucleare. Paradossalmente molte di queste persone anziane potevano restare nei loro letti di ospedale perchè le quantità di materiale emesso e la loro età avanzata avrebbe consentito un'evacuazione con calma e maggiore organizzazione. Forse lo stesso non si sarebbe applicato a medici ed infermieri, ma questo è un altro caso in cui la non conoscenza dei valori pericolosi della radiazione causa più danni della radiazione stessa. 


Purtroppo (o per fortuna) questi morti non contano... Non vengono contati da chi è contro il nucleare perchè  non sono dovuti alla radiazione eovviamente non vengono contati da chi è a favore del nucleare.

La TEPCO ha moltissime responsabilità nell'incidente di Fukushima, ma a queste non dobbiamo dimenticare di aggiungerere di questi 200 decessi di serie B.

9 commenti:

  1. tra le cause di questi morti di serie b aggiungerei anche la mancata formazione e la pessima informazione. altrimenti le reazioni razionali necessarie in un evento di evacuazione verranno sempre dominate dalla paura.

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    1. Difatti... il problema è che la reazione spaventata fa più morti della causa della reazione. Intendiamoci, sarei scappato anche io a gambe levate, ma forse col Geiger avrei potuto valutare meglio le cose. E comunque doveva essere il governo a dare le corrette informazioni per non scatenare il panico

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    2. E per la stessa identica ragione io non mi sono mai scandalizzato particolarmente nell'aver appreso che (come era ovvio che fosse, visto che si considerano tutti i panorami) c'era un ipotesi evacuzione della capitale (sulla carta, perché mai l'avrebbero potuta attuare se non a prezzo di migliaia di morti, veri stavolta, non "stocastici") né mi ha mai scandalizzato l'idea che per prevenire effetti del genere mi siano state anche tenute nascoste notizie (molto spesso solo presunte, per l'incompletezza dei canali informativi dell'epoca) che agli effetti pratici non avrebbero creato altro che confusione.

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    3. Certo che le se piuma fosse stata più grande e diretta verso Tokyo sarebbe stato un bel pasticcio. I morti per l'evacuazione sarebbero stati migliaia (o forse no, magari noi pensiamo all'italiana...)

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  2. Aggiungerei anche che diversi studi hanno mostrato che anche a Chernobyl molte patologie (anche tumorali) sono state dovuto al modo in cui è stata effettuata l'evacuazione e al conseguente stress, non alle radiazioni.
    Saluti,
    Mauro.

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    1. Grazie Mauro,
      Sono d'accordo, vari studi mostrano come anche i tumori possano essere causati (o solo favoriti) da stress. Se uno si ammala perchè è terrorizzato non glie ne si può fare una colpa. Oltretutto per Chernobyl il contesto era molto diverso....

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  3. Per le evacuazioni contano le esercitazioni di emergenza, specie negli edifici pubblici, ospedali, etc.
    Chiediamoci quali di questi soggetti in Italia effettuano esercitazioni di emergenza almeno una volta all'anno? A torino quest'inverso sono stati li li per evacuare un ospedale causa il freddo.
    Per la sicurezza non si nasce tutti professori, si deve lavorare sodo tutti quanti
    SM

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  4. Ci vogliono le esercitazioni di emergenza ... vedi Torino quest'inverno per freddo a momenti si evacuava
    SM

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    1. In Giappone, almeno per il terremoto, fanno le esercitazioni a scuola almeno una volta l'anno. La simulazione richiede ai genitori di andare a prendere i figli senza usare mezzi pubblici, per stimare il tempo che ci mettono per raggiungere la scuola...

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