I Mondi di Miyazaki. Percorsi filosofici negli universi dell’artista giapponese è un libro a cura di Matteo Boscarol uscito di recente per Mimesis Edizioni. Raccoglie una serie di saggi su vari aspetti di uno degli autori di Anime e Manga più amati in Giappone ed in Italia (Qui ne trovate una recensione). L'indice è:
La melancolia dell’ingegnere. Il sogno tecnoscientifico di Si alza il vento di A.Bordesco
Tempo, tecnica, esistenza nell’ultimo Miyazaki, M. Ghilardi
Il pacifismo utopico di Miyazaki, A. Fontana
Scienza, tecnologia e natura in Miyazaki, di M. Casolino
Geografie e gradi dell’ucronia-Miyazaki, L. Abiusi
Il dio della foresta, una lettura di Mononoke HIme, R. Terrosi
Il principe cane, elementi della filosofia e della poetica di Miyazaki Hayao in una fiaba tibetana, di Massimo Soumaré
Qui riporto una parte del contributo su Scienza, tecnologia e natura in Miyazaki,
Fantascienza ecologica
L’ambientazione fantascientifica delle sue prime opere, a cavallo tra gli anni '70 ed '80 permette a Miyazaki di sviluppare liberamente le sue idee senza però sminuire il giudizio negativo sull'impatto degli errori che l'uomo sta compiendo al giorno d'oggi.
In Conan il ragazzo del futuro (Mirai shōnen Konan) serie televisiva del 1978[1], Miyazaki affronta il problema della relazione tra uomo, natura e tecnologia. La contrapposizione tra bene e male è netta e si articola su almeno due livelli. Da un lato vi è la lotta tra il protagonista Conan e l'antagonista Repka, mentre su scala più ampia si assiste alla contrapposizione tra la vita bucolica di High Harbor, dove la popolazione vive in armonia con la natura, e quella di Industria, l'ultima torre-fortezza, depositaria del sapere tecnologico che ha distrutto l'ecosistema terrestre[2].