mercoledì 24 ottobre 2012

Il terremoto e la Casta degli Apprendisti Stregoni

L'apprendista stregone del 2000,
un dottorando o un precario della
ricerca.
E' difficile comprendere la condanna in primo grado ai membri della Commissione Grandi Rischi prima del deposito delle motivazioni della sentenza. Leggendo i commenti su blog (anche qui, qui e qui), giornali e social network  è possibile però rendersi conto di quanto sia profonda la spaccatura e le incomprensioni tra l'ambiente scientifico ed il resto  della società.  Questa distanza è maggiore in Italia che in altri paesi europei, ma basta pensare agli Stati Uniti e al creazionismo per rendersi conto che il nostro paese non è poi così anomalo sotto questo aspetto.

I commenti a caldo contro la sentenza de L'Aquila è stata spesso interpretata come una  levata di scudi  della "Casta degli Scienziati" che difende i suoi appartenenti, alla stregua delle altre: politici, giornalisti, magistrati, industriali...
Si potrebbe controbattere a questa affermazione iniziando a far notare are che la maggior parte dei commenti accalorati viene da studenti  di   scientifiche (e non). Altri sono precari della ricerca che difficilmente possono essere accusati di condividere interessi non scientifici ma economici o di convenienza con Professori,  Presidenti di Enti e Commissioni. 

Tuttavia questo non cambia la sostanza della questione: una parte non trascurabile del Paese crede che si possano prevedere i terremoti, che forse i vaccini fanno più male che bene,  che la radiazione sia presente solo nelle centrali nucleari, e che comunque gli scienziati truccano i loro risultati barando un po' come tutti. 

Il metodo scientifico e il criterio (spesso abusato) di falsificabiltà  della scienza danno forza agli argomenti portati per dimostrare le affermazioni citate sopra e fornisce loro un grado di affidabilità  superiore a quello che altrimenti sarebbe l'ennesima discussione politica o  sportiva, ma non può fornire alcuna certezza assoluta in nessun campo, soprattutto in sistemi complessi come quelli geologici. 
Soprattutto però non aiuta nel dialogo - essenziale quanto ridotto ai minimi termini -  con  chi non condivide i principi, le modalità e i meccanismi di funzionamento della ricerca scientifica. Se un giudice statunitense ordina di insegnare nelle scuole creazionismo e la Teoria dell'Evoluzione come due possibilità/opinioni/eccentricità non c'è molto da fare se non cambiare la scuola ai propri figli. 

In Italia non siamo ancora a questi livelli, ma le divisioni, incomprensioni e le differenze di linguaggio dovuti a vari e disparati motivi tengono ancora molto lontano il mondo scientifico dal resto della società, senza che sia visibile un'inversione di tendenza. 

7 commenti:

  1. 6 giorni prima il disastro, la riunione della Commissione per valutare i rischi di un terremoto (che non si può prevedere) durò appena un'ora. Iniziò alle 18:30 e finì alle 19:30. Secondo i sostituti procuratore Roberta D’Avolio e Fabio Picuti gli imputati "sono venuti meno ai doveri di valutazione del rischio connessi alla loro funzione” anche sotto il profilo dell’informazione, con notizie rassicuranti che “hanno indotto le vittime a restare nelle case". "Così delimitata la materia del giudizio - scrive Stefano Rodotà su Repubblica -, non sarebbe la scienza ad essere sotto accusa, ma i comportamenti specifici delle persone riunite d’urgenza in quella mattinata, di chi ha scritto il comunicato, di chi guidava la Protezione civile".

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  2. Come hai in parte fatto notare, non essendo tutte le persone esperte in ogni campo, la societa' dovrebbe supplire a queste carenze vuoi con il sistema educativo, vuoi con l'informazione in genere, vuoi, in modo meno ufficale, con il passaparola su internet come stiamo facendo qui. Ci sono pero' interessi che possono portare a cortocircuitare questa funzione di supplenza conoscitiva; il sistema educativo nasconde dietro l'insegnamento di due teorie in competizione il supporto per una di esse (leggi Creazionismo) per avere il favore di una parte della popolazione; il sistema giornalistico/informativo puo' semplificare una sentenza con parole del tipo "condannata la scienza" quando piu' appropriato sarebbe stato scrivere "condannata una commissione per aver minimizzato i possibili rischi con l'aggravante dell'impossibilita' scientifica di prevedere l'andamento di quel tipo di terremoto".
    Se da una parte quel che ho scritto puo' suscitare un'idea di "societa' paternalista" dall'altra dovrebbe invece sottolineare come anche nalla "societa' della libera informazione" vince chi ha piu' voce/appeal non chi ha piu' argomenti.
    E' facile anche dimostrare come quelle che sembrano buone intenzioni supportate dalla scienza poi si rivelano essere interessi privati e finito l'interesse sparisce la scienza. Bertolaso da diversi anni voleva estendere l'area di emergenza del Vesuvio con una spesa prevista di circa 10 milioni di euro in tre anni; Berotolaso, l'uomo delle emergenze, si e' dimesso (durante l'ultima conferenza stampa "L'unico rammarico che avrò, che avremo - si ascolta nel nastro diffuso dalla Cgil - sarà che purtroppo fra Vesuvio e Campi Flegrei non è successo niente. É l'unica che ci manca"), Berlusconi se ne e' andato ma il vulcano e' sempre la' ed il piano di evacuazioni langue http://www.nationalgeographic.it/italia/2012/10/17/news/vesuvio_e_campi_flegrei_rischio_eruzione-1314481/

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    1. Infatti... del resto le leggi della natura sono al di sopra di quelle degli uomini, per cui quando il vulcano erutta c'è poco da fare se non ci siamo preparati prima...

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  4. Con l'aggravante di aver minimizzato non per negligenza, non per impossibilità di prevedere, ma per rispettare un vero e proprio "ordine": "“Ti chiamerà De Bernardinis, il mio vice, al quale ho detto di fare una riunione lì all’Aquila domani su questa vicenda di questo sciame sismico che continua, in modo da zittire subito qualsiasi imbecille, placare illazioni, preoccupazioni, eccetera”, spiega Bertolaso a Daniela Stati, assessore regionale abruzzese alla Protezione civile, in una telefonata intercettata per un’altra inchiesta (quella sugli appalti del G8).
    Segni o non segni, scienza o non scienza, il risultato di quella riunione era scontato: tutti a casa, nulla da temere.

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    1. Corretto... la riunione era sicuramente di facciata e l'esito era scontato, sono stati senz'altro sciocchi (trattandosi tra l'altro di persone navigate) ad esporsi mediaticamente... Ma a questo punto cosa si potrà dire per non finire in galera sui terremoti? L'estremo opposto (e ci sono vari casi) e quello di "procurato allarme"....

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  5. Io credo che se qualcosa non si può prevedere, non lo si può fare nel bene e nel male. Credo anche che in presenza di sciami sismici verrebbe più naturale sconsigliare il soggiorno nell'area, anche per una semplice questione di buon senso, limitando magari l'allarme in tutti i casi in cui gli edifici sono vecchi e/o pericolanti, invitando chi può a spostarsi fuori dell'area in cui lo sciame sismico si sta manifestando. Rispettando insomma la funzione consultiva per la quale questa commissione è nata, senza cedere a interferenze di carattere politico. Nel momento in cui il problema non è valutare tecnicamente un problema ma quello di tranquillizzare la popolazione se così viene imposto, viene da chiedersi quale sia la reale funzione della Commissione.

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