Nel ventesimo secolo due rivoluzioni scientifiche hanno cambiato per sempre non solo la nostra conoscenza della natura, ma anche il modo con cui possiamo interagire con esso tramite macchine e strumenti: se da un lato la teoria della Relatività Einstein ha spalancato la porta verso una comprensione più profonda dell'universo giungendo fin quasi ai suoi primi istanti di vita, dall'altro la Meccanica quantistica ha consentito di comprendere ed intervenire nel mondo microscopico nonostante le sue apparentemente bizzarre regole.
Cosmicomic, un fumetto scritto da Amedeo Balbi e disegnato da Rossano Piccioni ripercorre le tappe essenziali del difficile e tortuoso processo investigativo che ci ha consentito di comprendere la natura del cosmo e delle sue origini. Al di là di una esposizione chiara e scorrevole, unita ad un tratto pulito ed essenzale, uno dei pregi del fumetto è che coglie l'aspetto umano di Einstein, Hubble e gli altri protagonisti, rimarcando come anche la scienza sia un processo umanistico e i personaggi siano degli investigatori dell'ignoto, ciascuno con un proprio intuito, opinioni e sensazioni piuttosto che freddi automi come si è spesso portati a pensare.
La scoperta del Big Bang è un esempio da manuale dell'importanza del ruolo rivestito nella ricerca scientifica dal giudizio personale e dai valori filosofici e/o religiosi degli scienziati. Non stiamo ovviamente parlando del relativismo 2.0 di facebook o dei recenti folli casi di pseudomedicina, ma del fatto che le indagini scientifiche siano spesso coadiuvate da intuito e sensazioni non suffragate immediatamente dai dati.
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