Con Pio D’Emilia di Sky e
Sefano Carrer de Il Sole 24 ore siamo tornati giovedì 9 marzo scorso sui luoghi del disastro.
Rispetto agli anni
scorsi la radiazione è scesa a circa un decimo e si vedono i segni di ricostruzione e di un
progressivo ritorno alla normalità:
1. La radiazione a 1km
dalla centrale è circa 2 muSv/h rispetto ai più di 20 del 2014. Nella regione
di Fukushima, lontano dalla centrale, è circa un quarto di quella di Roma (0.1
muSv/h contro 0.4muSv/h)
2. La maggior parte del
cesio 137 è stato lavato via dalle piogge. Questo isotopo ha circa 30 anni di
tempo di dimezzamento, mentre il Cesio 134 che costituiva metà delle emissioni
di Fukushima ha 2 anni di tempo di dimezzamento ed è praticamente sparito.
3. Le operazioni di
bonifica riguardano la rimozione dei 10 cm superficiali del terreno
contaminato. Questo corrisponde a migliaia di tonnellate di terriccio
debolmente radioattivo che viene stoccato in montagne di buste nere di plastica
(talvolta disperso nuovamente nell’ambiente a seguito di tifoni). Nonostante la
radioattività sia trascurabile, nessuno si vuole prendere la responsabilità di disperdere
questo materiale a largo nell’oceano
(che è infinitamente più radioattivo per via del potassio 40 e carbonio 14 in
esso disciolto).
4. Le operazioni di messa
in sicurezza della centrale proseguono: sono stati costruiti edifici di
sicurezza intorno ai tre reattori che contengono i noccioli fusi e vengono
effettuate misurazioni del materiale radioattivo in esso contenuto (i 700 Sv/h
misurati circa un mese fa si riferiscono all’interno del reattore=. In questo
caso, a differenza di Chernobyl, i tre gusci in cemento armato sono rimasti integri
e non sono stati danneggiati dalla radiazione. Ciononostante il costo per
decontaminare la zona ammonterà complessivamente a 100 miliardi di euro e richiederà circa 30 anni.
5. Molta gente vive
ancora nelle case temporanee, dei microappartamenti di 20m2 in cui sono stati
evacuati dopo l’incidente. Ora che l’ordine di evacuazione è stato rimosso in
alcune zone, molti di essi potranno tornare nelle proprie case (anche se molte
delle famiglie che hanno ricostruito la loro vita altrove avranno difficoltà a
spostarsi di nuovo). I sussidi per gli sfollati (causa anche di casi di
bullismo per i ragazzi sfollati) saranno comunque sospesi.
6. La produzione agricola sta lentamente
riprendendo, con quasi tutti i prodotti che passano le severissime soglie di
100 Bq/kg (le banane hanno 125 Bq/kg di
potassio 40). Anche la pesca è finalmente ripresa al largo della costa della
regione. Molte zone sono ancora contaminare e vi sono alcuni allevatori che si
sono rifiutati di sopprimere i loro capi di bestiame dopo l’incidente e tengono
in vita circa 300 mucche in sfida alle direttive del governo.
Nessun commento:
Posta un commento