Il rivelatore C12137, in basso a destra nella foto. Si collega via USB al computer per l'acquisizione |
Tuttavia per stimare la quantità di cesio nell'ambiente e soprattutto nel cibo è necessario uno spettrometro in grado di determinare l'energia di ciascun raggio gamma. Dato che ciascun isotopo emette raggi gamma di energie specifiche, è possibile risalire alla quantità dei vari isotopi presenti.
Di recente la Hamamatsu photonics, ditta specializzata nella realizzazione di rivelatori per la fisica spaziale, delle particelle e medicale, ha messo in commercio un rivelatore portatile (C12137) con un cristallo per fermare i gamma (CsI) e un Silicon Photmultiplier (o MMPC come li chiamano loro) per rivelarne l'energia misurando la luce emessa. La semplicità di questo strumento è che non richiede alte tensioni, è piccolo come un pacchetto di sigarette e si utilizza come una periferica USB. Il costo è però circa 20 volte quello di un contatore Geiger.
Nella foto sopra è mostrato il valore misurato al quarto piano, a Roma: si tratta di 0.25microSv/ora (con punte di 0.35).
Il vantaggio dello spettrometro gamma è però quello di poter contare, per ciascun decadimento, l'energia dei raggi che lo colpiscono. In circa un'ora è possibile quindi ottenere uno spettro che descrive tipo e quantità di radiazione ambientale. Per migliorare la statistica ed evidenziare meglio i picchi è però consigliabile attendere un tempo maggiore. Nella figura sotto è possibile vedere come lo spettro a Roma (e in buona parte d'Italia) sia dominato dal radon 222, un gas nobile fonte della elevata quantità di radiazione ambientale. Di solito il radon proviene dal sottosuolo e dal tufo, ma in questo caso, trattandosi di un appartamento al quarto piano, è più probabile che provenga dalle pozzolane dei materiali da costruzione.
Spettro della radiazione ambientale in un'abitazione di Roma. I picchi del radon 222 sono chiaramente visibili. Spettro di un'ora equivalente mediato su 7 ore |
In figura sotto sono confrontati due spettri presi a Roma con due acquisiti in Giappone. Il valore di Roma è quello maggiore (0.25microSv/h), seguito dai laboratori seminterrati di Tor Vergata (0.10 microSv/h, dove però non vi è molto radon), Kokubunji (0.05), e il quarto piano a Wako (0.035 microSv/h). Si noti la quasi totale assenza del radon in Giappone (nelle onsen è però più alto).
Confronto radiazione tra Italia e Giappone. Il fondo radioattivo è più alto a Roma che a Tokyo |
Il cesio è però rivelabile in vari punti della regione di Fukushima e nei campioni di terreno: questo argomento verrà discusso in un prossimo post.
Cosa genera il picco a ~1500keV nella figura 1 visto che non e' legato al radon?
RispondiEliminaè potassio 40 quello delle banane, 1461 keV.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaQui in Italia costruiamo un oggetto simile, hw e sw #opensource.
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Roberto Cena - Theremino Team