martedì 28 aprile 2015

La NASA finalmente fa pulizia e dice addio alllo pseudo-warp-drive


Delle bufale sulle astronavi più veloci della luce abbiamo parlato in più occasioni. La cosa che ha sempre lasciato perplessi è come mai la NASA ospitasse sul suo sito testi mai pubblicati su riviste scientifiche e con un linguaggio volutamente più simile a Star Trek (con tutti i conseguanti roboanti rilanci sui siti web) che a quello tecnico ma realistico di un ente spaziale.
Di recente la NASA sembra aver finalmente fatto pulizia: In questo articolo “Is Warp drive real?” afferma chiaramente che il volo più veloce della luce rimane a livello di speculazione fantascientifica e che le conoscenze attuali concludono – per il momento – che è (purtroppo) impossibile.
L’articolo conclude succinto riportando che ”Past articles of warp drive found at this location have been archived.”, ossia “articoli precedenti del warp drive sono stati archiviati”.
La speranza di oltrepassare la velocità della luce resta comunque viva, ma non è certo con un motore a bufale che ciò potrà avvenire.
Per ironia della sorte il di solito ottimo sito IFLScience trae la conclusione opposta (!)chiedendosi se la NASA abbia creato il Warp Drive e linkando però all’articolo sopra.
Consoliamoci con chi il Time Warp l’ha fatto davvero…

(ribloggato da scientificast)

lunedì 27 aprile 2015

La storia del vero Galaxy Express: dalla ferrovia di Kenji Miyazawa a L'isola di Giovanni

Nel podcast numero 48 dell'ottimo Fantascientificast (ora evolutosi qui) ho avuto il piacere di una chiacchierata con i fondatori Omar e Paolo  sulle origini del Galaxy Express. Per i dettagli e sorattutto per gli altri interventi vi rimando al podcast, qui riporto alcuni appunti e riferimenti: 

La  famosa serie televisiva (e manga) di Leiji Matsumoto trae la sua ispirazione dal libro di Kenji Miyazawa, Una notte sul treno galattico, tradotta magistralmente da Giorgio Amitrano. Lo stesso Amitrano, nell'introduzione, cita un film di animazione (1985) estremamente fedele all'originale (qui su youtube), in cui i protagonisti, Giovanni e Campanella (in italiano anche nell'originale giapponese) sono però rappresentati come due gatti. 

Nel 2014 è uscito un lungometraggio di animazione (I.G. studio, diretto da  Mizuho Nishikubo) che tratta il problema della rilocazione forzata - alla fine della Seconda Guerra mondiale - dei giappponesi che vivevano a nord di Hokkaido da parte dell'Unione Sovietica (Qui un interessante articolo sui decessi a seguito della rilocazione). Il libro di Miyazawa ha una importanza centrale nella storia, in cui i nomi dei due  bambini protagonisti si ispirano a Giovanni e Campanella.  


Per tornare a Matsumoto ed al "suo" treno, (qui un sito dedicato alle sue creazioni) vale la pena menzionare che una gigantografia del treno con Maetel e Tetsuro accoglie i visitatori alla stazione di Fuchinobe, ove si trovano gli uffici e laboratori dell'ISAS-JAXA, agenzia spaziale giapponese.  


venerdì 24 aprile 2015

Aggiornamenti da Fukushima e dintorni


1. E' di queste ore la notizia che nel parco di Tokyo vicino ad Ikebukuro è stato rinvenuto un hotspot,  di natura artificiale, in cui la radiazione è 480 microSv/ora. Se confermato, questo è un valore molto elevato, da confrontarsi con 0.3 microSv/ora a Roma e  2 microSv/ora in aereo. A detta del Japantimes uno degli abitanti della zona si è accorto dell'elevato livello di radiazioni ed ha avvisato le autorità. Presumibilmente si tratta di una sorgente radioattiva sepolta nel parco ma non è chiaro a questo punto da quanto tempo stia lì e come abbiano fatto ad accorgersene dato che il monitoraggio della radiazione di Tokyo non è più continuo come in passato.  Aggiornamento del 27/4: Un contenitore (presumibilmente contenente radio) è stato rimosso dal parco, che è stato aperto dopo il 2012 ripulendo un deposito di rottami. Presumibilmente il contenitore di radio era lì da tempo, come nel caso di Setagaya del 2011.

2. Nei giorni scorsi è  stato trovato un drone sul tetto della residenza del Premier Abe. Non è chiaro da quanto tempo fosse lì, ma in questo caso è evidente che si tratta di un atto dimostrativo, dato che il drone aveva il famoso  adesivo giallo nero usato per indicare la radiazione. Inoltre sembrerebbe che il drone contenesse cesio di Fukushima anche se in piccole quantità. La provenienza dalla centrale di Fukushima si stabilisce con il rapporto isotopico 134-137 e contiene 1.51 microSv/ora equivalente di materiale. Anche se non e' il corretto modo di misurare la quantità di materiale radioattivo, si tratta comunque di un valore non trascurabile. Il 25 aprile un uomo si è spontaneamente presentato alla polizia dicendo di essere l'autore del gesto dimostrativo, per protestare contro le politiche nucleari di Abe. L'unico  risultato presumibilmente sarà la regolamentazione dei droni.

Questi due eventi ravvicinati (ed in prossimità delle elezioni) aprono comunque la strada a scenari di terrorismo  di vario genere.


The Asahi Shimbun
Uno dei reattori della centrale di Fuksushima. La zona centrale bianca è l'interno del reattore ed appare bianca perché il combustibile nucleare è caduto sul fondo (non visibile nella foto) 
3.  A fine marzo la TEPCO, in collaborazione con il KEK ha completato la prima radiografia muonica (qui un articolo tecnico) per confermare che i nuclei dei reattori nucleari hanno fuso il contenitore di acciaio e sono sul fondo di quello di cemento. L'idea della radiografia muonica risale ad Alvarez, già premio Nobel per la fisica che usò i muoni negli anni '60 per cercare camere segrete nella piramide di Cheope. Essendo i muoni (fratelli più pesanti degli elettroni) particelle estremamente penetranti è possibile contarne numero e direzione: spessori di cemento o combustibile maggiori ne fermano un numero maggiore ed è pertanto possibile risalire a dove siano i nuclei dei reattori. Purtroppo in questa configurazione non è possibile capire se i nuclei abbiano o no perforato il contenitore in cemento.

4. Vari robottini sono stati mandati negli edifici dei reattori, alcuni sono morti dopo ore nell'adempimento del loro dovere, altri hanno misurato valori sino a 9 Sv/ora. Per quanto alto e letale sia questo valore (una persona morirebbe in 10 minuti) e per quanto ciò renda la messa in sicurezza della centrale molto complicata, si tratta comunque di un valore non impossibile a gestirsi (sempre che sia vero, dato che spesso la ditta giapponese (i cui computer girano ancora con XP) ha 'ritoccato' le misure.

5. Qualche sabato fa ho avuto il piacere di ospitare Pio D'Emilia, giornalista e corrispondente di Sky TG24, al Riken per una chiacchierata sul nucleare, Fukushima e dintorni. Il video è presente qui.





giovedì 16 aprile 2015

AMS confirms also PAMELA data on protons and helium


In these days, AMS is presenting new results on galactic cosmic  particles and antiparticles.
Most interesting are the new results on protons and helium, which confirm the PAMELA  data (published on Science in 2011) on proton and helium, verifying the existence of a change in the spectral index of proton and helium above 240 GV.  This change in the spectral index is seen by AMS also in heavier nuclei, confirming also the CREAM balloon results.
As for electons and positrons, thanks to its size, the Space Station based particle spectrometer extends these measurements to higher energy.
The confirmation is very important because is shows that - as hypothesized in our Science paper - even at relatively low energies there is a new astrophysical component accelerating cosmic rays. Furthermore the different spectral index of proton and helium shows that even these particles, the most common in cosmic rays, undergo different acceleration mechanisms in the Galaxy
Proton data of AMS compared with previous experiments. PAMELA is in blue 
These data are substantially different from those presented by AMS in ICRC 2013 that showed no change in spectral index (and theat puzzled our colleagues in theory), so the current new agreement of AMS with PAMELA is  even more welcome.
Congratulations to our AMS friends for the excellent work!

For reference, below are the original AMS02 ICRC data, showing no change in the spctral index: