(mini spoiler, ma se avete visto gundam classico, c'e' poco da spoilerare)
Siamo nell’anno 68 dell’era spaziale, dieci anni prima delle vicende narrate in Mobile Suit Gundam. Il giovane Casval, che negli anni diventerà noto come il maggiore Char (Scia) della Cometa Rossa, e sua sorella Artesia (Seira) sono coinvolti, loro malgrado, negli scontri tra le famiglie che dominano Munzo, la colonia spaziale che poi assumerà il nome di principato di Zeon.
Siamo nell’anno 68 dell’era spaziale, dieci anni prima delle vicende narrate in Mobile Suit Gundam. Il giovane Casval, che negli anni diventerà noto come il maggiore Char (Scia) della Cometa Rossa, e sua sorella Artesia (Seira) sono coinvolti, loro malgrado, negli scontri tra le famiglie che dominano Munzo, la colonia spaziale che poi assumerà il nome di principato di Zeon.
Gundam Origin nasce come un manga di Yoshikazu
Yasuhiko. Parte dall'anno 68 per estendersi fino a narrare nuovamente le
vicende dell’equipaggio della Base Bianca. La versione animata è giunta al
cinema nel febbraio 2015 (evento fondamentale per convalidare la qualità del
prodotto presso il pubblico) ed è stata rilasciata in DVD pochi mesi dopo.
Il primo episodio
di questo prequel dura circa un’ora; l’animazione è di buon livello, anche se
il combattimento iniziale – volto a catturare lo spettatore – non raggiunge la qualità
di Yamato 2199, soprattutto nell’utilizzo della tecnica di cel shading, utilizzata per armonizzare le parti della scena
realizzate in computer graphics con
quelle animate a mano.
Gundam Origin è un
prodotto valido ma che lascia un po’ di delusone sia per la durata che per l'esecuzione.
Dopo una battaglia iniziale volta a catturare l’attenzione dello spettatore, la
narrazione si sposta sugli intrighi di potere che porteranno la famiglia Zabi a
governare il principato di Zeon e a dare inizio alla guerra contro la Terra. È
interessante notare come le vicende politiche narrate nel manga siano
parzialmente riconducibili agli eventi che, nei primi decenni del XX secolo, portarono
al potere la fazione più militarista e guerrafondaia del Giappone.
Purtroppo, molti
personaggi potenzialmente interessanti sono ridotti a livello di macchiette senza
che ne venga enfatizzato il carattere né sfruttata appieno la potenzialità. In
generale, anche tenendo conto del problema insito nei prequel (ossia sappiamo chi muore come), non
viene dato alle vicende quello spessore che ci si sarebbe potuti aspettare da
un prodotto del genere.
C'è da sperare che
la serie riesca a migliorare nelle prossime puntate: il secondo episodio, ambientato
nell’anno 71 dell’era spaziale ed intitolato Artesia’s sorrow, è previsto per questo autunno (qui una clip).
reblogged da destinazioneterra.it
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