Pagina del Codice di Dresda (da wikipedia) |
Nel post precedente abbiamo visto come la terza era della cosmogonia Maya avesse avuto una durata infinitamente superiore a quella del 13 baktun (o circa 5000 anni) che si trova riportata in giro: la stele di Coba riporta una data immensamente più grande degli anni trascorsi dall'inizio del Big Bang.
Un troncamento simile è stato adottato dai computer nel ventesimo secolo: per risparmiare
memoria al tempo preziosa, la datazione dell'anno veniva abbreviata limitandone
il campo alle ultime due cifre significative (01/01/70 invece di 01/01/1970;
31/12/99 invece di 31/12/1999). Il che ha fatto la fortuna di altri profeti di
sventura che ipotizzavano allora l’apocalisse informatica, a causa del millennium bug, versione aggiornata del
“mille e non più mille” profetizzato erroneamente anche nel medioevo. Così come il primo gennaio 2000 non ha
segnato la fine del mondo, nella società maya il 21 dicembre 2012 marca
semplicemente la conclusione del ciclo relativo al 12° baktun e l’occasione di grandi festeggiamenti.
La "fine del mondo" del 2000 era collegata
soprattutto a caratteristiche tipiche sistemi Microsoft; analoghi problemi su
sistemi unix attribuiscono la fine del mondo informatico all'anno 2038.
Del resto
l’uso della notazione del calendario estesa e quella accorciata a cinque cifre
ricorda quello degli indirizzi su internet. Al momento ciascun computer è
accessibile tramite un indirizzo a 32 bit raggruppati in 4 blocchi che vanno da
0 a 255, ad esempio: 192.0.43.10. Una tabella mette poi in corrispondenza il
numero con un nome: 192.0.43.10 corrisponde a www.example.com.
Potendo
indirizzare un massimo di 4 miliardi di computer, questa rete è ormai satura e
richiede da tempo la transizione ad un indirizzamento con un numero maggiora di
blocchi (a 128 bit, da IPv4 a IPv6).
L’uso della notazione calendariale estesa,
con il numero 13 ripetuto per 20 volte, si trova utilizzata sia in parecchie
altre iscrizioni che nel codice di Dresda, in cui sono anche narrati eventi mitologici
avvenuti 34000 anni prima dell’ultima creazione.
Il contesto delle iscrizioni e dei testi induce
quindi a ritenere che il corretto punto di riferimento usato nel lungo computo
fosse simbolico, e formalmente situato svariati miliardi di anni prima del 3114
a.C. Inoltre il numero 13 corrisponde infatti ad un may, un periodo che riveste una particolare importanza
mistico-religiosa nella simbologia Maya. In questo caso esso aveva
probabilmente un significato speciale: un analogo Maya del nostro concetto di
infinito.
(8) continua
I post sono basati sul libro Mai più Maya, scaricabile gratuitalmente a questo indirizzo.
(7) Più vecchio dell'Universo: la stele di Coba
(6) Il tredicesimo Baktun dei Maya ed il loro inizio senza fine
(6) Il tredicesimo Baktun dei Maya ed il loro inizio senza fine
(4) Terence McKenna e la non-profezia
(3) L'astronomia
(2) L'ebook
(1) La matematica
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