lunedì 26 dicembre 2011

Biglietti di auguri e reticoli di diffrazione

Il foglio di plastica
 scompone la luce
del sole. Osservando
 con attenzione
 è possibile scorgere
la serie di righe che lo
attraversano.
Il biglietto d'auguri:  l'effetto
di moltiplicazione delle lucine
è dovuto al foglio di plastica
 posta sul davanti.
Tra i biglietti natalizi  di quest'anno uno si è dimostrato particolarmente interessante. Oltre alle melodie sintetizzate da un chip, di gran lunga più potente di tutti quelli dei programmi spaziali dall'Apollo allo Shuttle, i led dell'albero di Natale disegnato sul cartoncino erano moltiplicati in una cascata  caleidoscopica  di luci.
A creare questo effetto non è una serie di specchi ma un semplice foglio di plastica trasparente: osservatolo alla luce del sole mostrava la scomposizione in colori tipica dei prismi ottici o nei cd. In quest'ultimo caso l'effetto iridescente è dovuto alla diffrazione che la luce subisce interagendo con la miriade di pozzetti sulla superficie del disco.
Il foglio trasparente è quindi un sottilissimo reticolo di diffrazione: osservandolo con attenzione si può infatti  vedere una serie di righe che lo attraversano, ciascuna di circa 1/7 di millimetro di spessore. 
La figura di diffrazione
 prodotta dall'interferenza
della luce è una serie
 di luci disposte a scacchiera. 
La luce dei led attraversa uno spessore di plastica  maggiore o minore a seconda del punto del foglio che colpisce. L'onda elettromagnetica di cui è composta la luce interferisce perciò in maniera distruttiva - cancellandosi - o costruttiva, formando un'immagine in più punti dello schermo trasparente. Il risultato è una serie di immagini multiple disposte a scacchiera, di intensità decrescente via via che ci si allontana da quella centrale. Poiché la  posizione del massimo dipende dalla lunghezza d'onda considerata, la luce "bianca" del sole viene suddivisa in tutte componenti cromatiche che  la compongono. Se si usa la luce di una torcia a  led  è possibile vedere come  la luce apparentemente bianca sia composta da tre led di colore rosso, blu e verde. 
La luce di un led bianco è scomposta
 nelle tre componenti rossa blu e verde.
Buon S. Stefano a tutti!

domenica 25 dicembre 2011

La capanna del presepe e i negozi a 100 yen

Un negozio a 100 yen
I tappetini per il sushi sono perfetti
 per le pareti della capanna
Il numero dei negozi a 100 yen (circa un euro) è cresciuto in numero e fatturato negli ultimi anni, grazie anche  qualità delle merci in vendita. Il basso costo e la varietà dei prodotti li rende particolarmente adatti a procurarsi il materiale per il presepe natalizio. Tra le infinite possibilità ho optato per una capanna in bambù, sfruttando i tappetini per il sushi, ottime pareti prefabbricate, facilmente  sagomabili alla struttura. Per le travi portanti ho usato del bambù preso nei boschi, legando tutto con del filo (sempre a 100 yen). La base per la struttura è una cornice con fondo  in sughero e le decorazioni - piante, sacchetti di frutta e prodotti alimentari - provengono dalla sezione giocattoli o quella di giardinaggio. Per chi si vuole sbizzarrire è possibile far scorta di sughero tra i sottobicchieri e tra la cancelleria. Nel mio caso avevo le statuette del presepio, ma  - sempre nella sezione giocattoli - è possibile trovare molti pupazzetti che possono essere utilizzati per i pastori. Manca l'illuminazione, ma per quell c'è tempo sino alla Befana....



Tanti auguri a tutti di un Buon Natale ed un felice Anno Nuovo! 
La capanna finita: a parte le statuette è stato tutto realizzato con prodotti di negozi
a 100 yen. Ovviamente si può fare di molto meglio... 

venerdì 23 dicembre 2011

Il reattore nucleare in casa: la radioattività degli oggetti quotidiani.

Un rivelatore di fumo a base di
 americio. Il rivelatore in foto,
 (da qui) contiene 37kBq di 
sostanza radioattiva. 
Oltre alle polonio delle sigarette ed al radon del sottosuolo sono vari gli oggetti di uso quotidiano che possono contenere notevoli quantità di materiale radioattivo: un tempo gli orologi con le lancette dipinte di radio fosforescente erano all'ordine del giorno (l'elevatissima mortalità tra le ragazze che li dipingevano leccando il pennello intinto nel radio fece sospettare per la prima volta che la radioattività fosse nociva per la salute).  
Molti di questi sono oggetti insospettabili: ad esempio i rivelatori di fumo contengono americio-241. I raggi alfa (nuclei di elio) emessi dal decadimento dell'americio ionizzano l'aria creando una debole corrente elettrica: in caso di incendio le particelle di fumo assorbono la carica e la conseguente riduzione di corrente fa scattare l'allarme. 

Bigiotteria realizzata in vetro d'uranio
Il vetro di uranio è un'altra sostanza facilmente reperibile: agli inizi del XX secolo era utilizzato per realizzare bigiotteria di vario genere: dalle collane ai bottoni ai braccialetti. L'uranio decade alfa, per cui la maggior parte della radioattività non è rivelabile con il geiger nella foto, che comunque registra un aumento di più di dieci volte sul fondo naturale (1microSv/h, rispetto agli 0.1 microSv/h del Giappone, e i 2 microSv/h presenti in aereo).
Le mantelline usate nelle lampade a gas da campeggio sono ancora più micidiali: per emettere una luce bianca e brillante contengono torio in elevate quantità. Anche questo materiale decade alfa per cui il geiger misura solo una frazione della reale attività, pur raggiungendo il rispettabiel valore di 2microSv/h. 
Le mantelline delle lampade a gas
da campeggio contengono torio
Lampada a gas con
 la mantellina di torio inserita
Tutte queste sostanze non sono considerate pericolose dalla normativa vigente e sono pertanto acquistabili legalmente in rete a pochi euro: possono essere utilizzate per controllare il funzionamento del geiger o per fare esperimenti di attenuazione della radiazione: ad esempio già a pochi centimetri la radioattività si attenua sia per l'assorbimento dell'aria che per il più ampio volume interessato. Come in tutte gli esperimenti è necessaria attenzione e moderazione:  almeno due persone hanno accumulato chilogrammi di queste sostanze nel tentativo di costruire una qualche specie di reattore nucleare: l'americano David Hahn il boy scout radioattivo,  e lo svedese Richard Handl  (qui il suo blog). Ai rischi delle radiazioni si sommano i ben maggiori pericoli della tossicità delle sostanze chimiche, quindi non tentate di ripetere nulla di quanto descritto nei link riportati.

domenica 18 dicembre 2011

Il Bosone di Higgs e le pagine dell'album di figurine

Da sinistra: Fabiola Gianotti, responsabile
dell'esperimento ATLAS,  Rolf Dieter-Heuer,
direttore del CERN,  Guido Tonelli,
responsabile dell'esperimento CMS
Lo scorso 13 dicembre nel corso di due seminari al CERN di Ginevra, sono state annunciate prove dell'osservazione del "bosone di Higgs", la particella elementare che mancava all'appello del "modello standard", la teoria fisica che racchiude le nostre conoscenze sul mondo nucleare e subnucleare. 
Anche se il numero di osservazioni di questa particella è ancora troppo basso per garantire con certezza la sua esistenza (e vincere il premio Nobel) si può dire con ragionevole certezza che la figurina mancante per completare la pagina delle particelle elementari a noi note sia stata finalmente attaccata. Tuttavia siamo lungi dal completare l'album:  vari  blog (Amedeo Balbi, Tommaso Dorigo, vixra) hanno raccontato e spiegato in dettaglio questo evento e le sue implicazioni, per cui mi limito a riassumere alcuni fatti essenziali.


Chi è il signor Higgs? Peter Higgs è un fisico scozzese che negli anni '60 ha sviluppato la teoria secondo cui le particelle elementari potessero avere la massa che noi misuriamo. Secondo questa teoria è necessaria l'esistenza di una specifica particella (un bosone) cui  è stato dato il suo nome.

La prima pagina dell'album di figurine,
faticosamente riempita in circa un secolo di ricerche.
 I fermioni (quark, elettroni, neutrini)
 sono nelle prime tre colonne,
i bosoni (cui andrà forse aggiunto l'Higgs)
 nella quarta  (da qui).
E il bosone? Le particelle elementari possono essere divise in due grandi categorie a seconda delle loro proprietà statistiche e microscopiche: bosoni e fermioni. I bosoni derivano il loro nome dal fisico indiano Satyendra Nath Bose ed i fermioni dal 'nostro' Enrico Fermi. A grandi linee, le forze fondamentali (elettromagnetica, nucleare forte, debole, gravitazionale) sono esercitate tramite bosoni, mentre la materia (atomi, nuclei) è composta di fermioni. Un bosone per tutti: la luce (o meglio il fotone). Un fermione per tutti: l'elettrone. 

Perchè è importante questo bosone di Higgs? Perchè se non si trova, o se lo si trova con caratteristiche (ad esempio la massa) diverse da quello che prevede la teoria, allora la teoria è sbagliata e va modificata. Il modello standard non crollerebbe come un castello di carte, ma avrebbe bisogno di una bella ristrutturazione. Per fortuna (o per sfortuna?) la massa del bosone di Higgs misurata da ATLAS e CMS sembrerebbe una di quelle più attese dal modello standard. 

Ma perché è chiamata la particella di Dio? Il nome non ha alcun senso. Compare nel libro di Leon Lederman, ma è frutto di una censura dell'editore, dato che l'autore l'aveva originariamente chiamato "la particella dannata" (the goddamn particle), perché terribilmente difficile a trovarsi (il che, detto da un premio Nobel per i neutrini - che possono attraversare la terra senza batter ciglio - la dice lunga). 

Dove è stato trovato? Ai laboratori internazionali del CERN di Ginevra, cui l'Italia partecipa con vari istituti (tra cui l'INFN) ed Università. 

Perchè si trova solo lì? Al CERN è presente il più potente acceleratore di particelle del mondo, LHC (large hadron collider),  ed è attualmente l'unico strumento in grado di  produrre l'elusivo bosone di Higgs (al Tevatron del Fermilab ci hanno provato per anni, ma la macchina non era abbastanza potente). 

Un probabile evento di Higgs che decade in due 
particelle Z che a loro volta producono 2 muoni  ciascuno. 
Dal sito web del CERN, che non vuole correre rischi,
 la didascalia  del CERN infatti aggiunge: 
Such events are produced by Standard Model processes
without Higgs particles.  They are also (ma anche)
 a possible signature for Higgs particle production. 
(rosso e 'ma anche' sono miei)
Come è stato trovato? Questa particella era presente in abbondanza nei primi istanti di vita dell'universo, poi è decaduta completamente. Per osservarla è necessario un acceleratore di particelle con una energia ed una intensità tale da produrre questa particella. Nel tunnel sotterraneo vengono fatti circolare fasci di particelle ed antiparticelle sino a farli scontrare. Nell'urto si produce ogni sorta di fermioni e bosoni. I rivelatori di particelle (in questo caso ATLAS ed CMS) sono in grado di fotografare la forma dell'interazione e delle tracce ed identificare così l'Higgs tra la marea (marasma?) di altre particelle elementari. 

Ma è stato trovato per davvero? Che è questa storia delle sigma? Molto probabilmente sì. Due rivelatori distinti, ATLAS e CMS, hanno rivelato tracce diverse riconducibili - in maniera indipendente - ad un bosone di Higgs con massa pari a 126 GeV. Non possono dare l'annuncio della scoperta perchè il numero di tracce osservate è troppo esiguo e c'è sempre la probabilità di un errore. Il numero di sigma  quantifica la probabilità di uno sbaglio: poche sigma (male) implica un'alta probabilità di errore, tante sigma implica la  ragionevole certezza della scoperta. Per alcune spiegazioni sulla sigma e la significatività del risultato, vedete qui, anche se per un commento caustico ed aggiornato sugli usi errati della statistica da parte dei giornalisti vi  rimando ad un recente preprint di D'Agostini (saltate l'abstract che è più ostico e leggete l'articolo che è molto meno tecnico).

Ma allora non potevano aspettare? No, perché l'evidenza è tale da meritare un annuncio. In questa maniera tutti coloro  che lavorano sull'argomento possono beneficiare dei nuovi risultati. Inoltre  i vari  esperimenti sono tra loro concorrenti e  c'è sempre il rischio che la scoperta del secolo venga soffiata a colpi di articoli (è già successo tante volte). Inoltre il numero di sigma di ciascuno dei due esperimenti è superiore a quello dei test clinici di molte medicine. 
La divisione della massa nell'universo. Stelle e gas
costituiscono il solo 4%. Materia ed energia oscura
 ammontano a  più del 90%  ma non ne sappiamo quasi
nulla.

Quindi abbiamo finito? No: innanzitutto per dichiarare la scoperta sarà necessario osservare molte più particelle, e studiarne la natura, il decadimento ed i processi. Inoltre le osservazioni astronomiche, dalla nostra galassia agli ammassi più lontani, ci mostrano che tutte le stelle, i pianeti, il gas interstellare sono costituiti da  particelle del modello standard ma ammontano a solo circa 4% della massa dell'universo: di questo almeno il 23% è costituito da "materia oscura" (la natura del restante 73% è ancora più misteriosa). Anche questo termine è fuorviante, in quanto "trasparente" sarebbe più esatto, visto che non c'è modo di vederla con la luce delle stelle. Si tratta di una particella sconosciuta, che non appartiene alla pagina dell'album appena completata, ma probabilmente ad una pagina nuova di zecca, tutta ancora da scoprire. Alcune teorie - dette supersimmetriche - prevedono che LHC sarà in grado di osservare in futuro anche questa particella. 


domenica 11 dicembre 2011

Eclisse di Luna, 10 Dicembre 2011

Si è appena conclusa l'eclisse di Luna del 10-11 Dicembre 2011. Il cielo limpido di Tokyo ha permesso una splendida visione di questo fenomeno astronomico. Le foto, fatte con una Canon SX30IS non fanno assolutamente giustizia al nostro satellite...



Anche Giove ed le quattro lune medicee, non sono state da meno:

Giove e le sue 4 lune maggiori, Io, Europa, Ganimede e Callisto

giovedì 8 dicembre 2011

Il latte radioattivo: aggiornamento della situazione alimentare in Giappone

Uno dei prodotti di latte
in polvere della Meiji

Lo scorso 6 dicembre la ditta  giapponese Meiji ha confermato la presenza di cesio 137 - (30.8 Bq/kg, a fronte di una soglia massima consentita di 200 Bq/kg)  nel latte in polvere da loro prodotto.  L'ammontare di materiale radioattivo è ben al di sotto della soglia di sicurezza. Considerando inoltre che una parte di latte viene disciolto in 3-4 d'acqua, la quantità di cesio per litro scenderebbe a circa 6-7 Bq/l . Il valore dunque non è tale da destare preoccupazione, soprattutto se  confrontato con la radioattività "naturale" presente nelle banane, pari a 125Bq/kg di potassio 40.
Con i neonati la prudenza non è mai troppa, anche perchè è necessario tener conto di eventuali effetti psicologici:  La compagnia ha quindi richiamato circa 400000 scatole di latte in polvere per evitare ulteriori critiche e soprattutto salvaguardare il valore delle sue azioni, sceso del 10% a seguito della diffusione della notizia. 
Quantità di cesio 137 nel latte e nel foraggio nell'america degli anni '60
I valori sono notevolmente superiori a quelli rilevati in Giappone.
Da qui
La tempistica dell'incidente (le scatole sono state confezionate ad aprile) farebbe pensare che il cesio sia stato trasportato dall'aria calda utilizzata per disidratare il latte.  

Negli anni '60, in pieni test nucleari nell'atmosfera, le quantità di cesio nel foraggio e nel latte era molto più alta che nel caso giapponese: uno studio su Public health report del 1966 riporta valori di cesio intorno a 50-70Bq/l e di foraggio  superiori a 400Bq/kg. Un altro  studio  su Health physics aveva analizzato la presenza di cesio e stronzio nel latte della California.  Chi fosse  interessato può trovare ulteriori dettagli qui.


In parallelo il governo - a seguito della notizia che la carne di mucche proveniente  da Minami-soma, prefettura di Fukushima, conteneva cesio con più di 500 Bq/kg (al di sopra della soglia di 300 Bq/kg) -   darà inizio ad uno studio per determinare quanto materiale radioattivo viene assorbito dai bovini tramite il foraggio contaminato. 

Allego anche le misure sul cibo della coop: tutti i prodotti sono sotto le soglie di sicurezza, con i funghi shiitake  che in alcuni casi raggiungono  circa 90 Bq/kg nella regione di Saitama.

mercoledì 7 dicembre 2011

2000 giorni di PAMELA in orbita

Il 5 dicembre lo spettrometro magnetico PAMELA ha compiuto 2000 giorni di volo nello spazio.
Lo strumento, lanciato a bordo del satellite russo Resurs-DK1 il 15 giugno 2006 aveva già festeggiato 5 anni qualche tempo fa. 
PAMELA studia i raggi cosmici carichi, protoni, elettroni, nuclei di elio; lo spettrometro magnetico permette di estrarre la rarissima componente di antimateria, antiprotoni e positroni, importante sia per la ricerca indiretta di materia oscura che per comprendere perché il nostro universo sia composto di sola materia. 
Purtroppo qualunque  campo magnetico devia le particelle cariche e quindi quello che abbiamo sono "solo" i flussi di particelle, ossia quante particelle ci sono ad una certa energia. 

Gli obiettivi scientifici di PAMELA nel plot di Hillas. 
A bassa energia (109  eV) vi sono quelle intrappolate 
nelle fasce di Van Allen della magnetosfera terrestre, poi quelle emesse 
nelle eruzioni solari e  modulati nel nostro sistema solare  (1010  eV). 
Positroni ed elettroni vengono dal "vicinato" galattico,
 1-2 kpc, mentre protoni ed antiprotoni scorrazzano 
liberamente per tutta la galassia sino a  circa 1018  eV. 
Anche se non è possibile produrre le splendide immagini di satelliti come AGILE, Fermi o Hubble, studiando i flussi delle varie particelle è possibile ottenere informazioni molto dettagliate su come i raggi cosmici sono stati prodotti e si sono propagati nella galassia, nel nostro sistema solare ed in prossimità della Terra. 
I fenomeni che governano la magnetoidrodinamica -  disciplina che studia l''interazione tra particelle e campi magnetici - sono molto simili indipendentemente dalle scale in gioco: studiando la produzione di particelle emesse nelle eruzioni solari è possibile comprendere i meccanismi che hanno luogo nelle pulsar e nei nuclei galattici attivi, galassie dominate da immensi buchi neri.

lunedì 5 dicembre 2011

Manga, Scienza e giochi di parole.

Quark e leptoni versione manga
(dal sito del KEK)
Gli istituti di ricerca giapponesi hanno sempre posto una particolare attenzione nella divulgazione delle ricerche che svolgono  e delle loro ricadute tecnologiche e nella vita di tutti i giorni. Open house, fiere, concorsi e dimostrazioni per i bambini sono organizzati periodicamente in tutti gli enti più importanti. 
Alcuni di essi si sono cimentati nella realizzazione di manga a carattere scientifico per rendere più accessibile la comprensione di fenomeni come l'aurora, il campo geomagnetico, le forze e le particelle elementari. 
Negli anni  il livello per queste pubblicazioni è andata crescendo, con pubblicazioni che uniscono una veste grafica molto curata  ad una quantità di informazioni che - pur spiegate con semplicità - nulla sacrificano alla accuratezza scientifica. 
Purtroppo studiare i raggi cosmici
non è come andare in astronave
Tra questi vale la pena citare la serie sulla fisica spaziale e geofisica del laboratorio solare terrestre di Nagoya:
che presentano sia una versione in giapponese che una in inglese.
Le traduzioni sono accurate, anche se - come spesso avviene per i fumetti giapponesi - risulta molto difficile tradurre i giochi di parole ed i doppi significati della lingua parlata. 
In questo caso il cane robot  Mirubo sta cercando di spiegare i raggi cosmici a Mol-chan, studentessa delle elementari. Raggi cosmici  (宇宙線) si pronuncia "uchuu-sen"/spazio-linea, esattamente come astronave (宇宙船 spazio-nave), da cui la comprensibile eccitazione della bambina, subito spenta dal cagnone...

Anche il KEK, l'istituto di acceleratori di particelle di alta energia di Tsukuba, a nord di Tokyo, ha una vasta pagina di attività per bambini e tra questi vi sono più di trenta storie che spaziano dalla fisica teorica, agli acceleratori ai buchi neri. 

Nel caso del RIKEN, primo grande istituto di ricerca giapponese, una serie di manga a volumi ha ripercorso la fondazione del centro di ricerca nei primi anni del XX secolo sino alla seconda guerra mondiale ed al difficile periodo post-bellico.

In tutti i casi si tratta di prodotti di altissimo livello che tendono ad avvicinare il pubblico alla scienza ed alle ricerche - finanziate con fondi pubblici - ivi realizzate. La traduzione in inglese ha offerto e continua ad offrire ottimi spunti per insegnanti delle scuole di tutto il mondo. 



La storia del RIKEN,
serializzata in 7 volumi
da young jump nel 1989











domenica 4 dicembre 2011

Due falci e due misure, l'egoista psicologia delle morti da radiazione e non.

Lo tsunami dell'11 marzo colpisce
la centrale di Fukushima
causando due vittime non per le
radiazioni, ma per il mancato
rispetto delle norme di sicurezza. 
L'eco sulla stampa italiana ed internazionale  del ricovero per malattia del presentatore della TV Norizaku Otsuka e del direttore della centrale di Fukushima  Masao Yoshida. I fatti sono riassunti in un post precedente qui ed in uno del CICAP. Se nel primo caso l'associazione errata era: ha mangiato le verdure di Fukushima dunque ha la leucemia, nel secondo caso il voyeurismo speculativo si è soffermato sull'ipotesi che il direttore della centrale sia stato ricoverato a seguito dell'esposizione alle radiazioni. 
I dati medici di Yoshida sono privati, anche se dopo qualche giorno è arrivata la smentita che la sua malattia non fosse legata alle radiazioni.
La domanda è però inessenziale. Il direttore,  noto per aver più volte ignorato gli ordini (sbagliati) della TEPCO, è stato sottoposto a enorme stress negli ultimi mesi passati a stabilizzare e portare in sicurezza la centrale. E' presumibile che la sua malattia sia legata all'enorme lavoro e pressione subita sino ad ora. Per cui l'incidente di Fukushima è comunque causa della sua ospitalizzazione. 


Discorso analogo vale per i due giovani lavoratori rimasti uccisi dallo tsunami dell'11 marzo, Yoshiki Terashima, 21, and Kazuhiko Kokubo, 24. Le scarse sicurezze alla centrale, nel caso specifico la barriera frangiflutti troppo bassa ne ha causato la morte. Se si volesse obiettare che un evento del genere fosse imprevedibile (anche i presenza di dati archeologici che dimostrano il contrario), resta il fatto che sul luogo di lavoro vanno rispettate le norme di sicurezza ed informati i lavoratori, in questo caso che le onde dello tsunami non sono mai isolate e che quelle successive sono solitamente più alte delle prime.   
Ai defunti ed alle loro famiglie (che i poveretti avevano contattato per rassicurarle) importa poco, ma l'eco che ha avuto la loro sfortunata morte ed il recupero dei loro corpi sarebbe stato enormemente maggiore se fosse stato direttamente imputabile alla radiazione.  


Questo è probabilmente legato alla cinica considerazione che un evento è tanto più "appetibile" quanto maggiormente coinvolgente per il lettore e si traduce nella legge giornalistica che - per fare notizia -  il numero di morti deve essere tanto maggiore quanto è la distanza dal luogo in cui si stampa il giornale. 
Conseguentemente le domande che vengono spesso rivolte a me a colleghi ed amici che hanno contatti con il Giappone è "quanto è pericolosa Tokyo?", non "quanto è pericolosa la città di Fukushima?". O meglio ancora "quanto impatto psicologico ha avuto l'evacuazione forzata degli abitanti vicino alla centrale?"  
Uno dei rapporti IAEA  su Chernobyl pone un forte accento sui traumi e gli effetti psicologici ed le ripercussioni a livello medico della rilocalizzazione degli abitanti delle zone vicine alla centrale ucraina. Ma è più difficile che questi temi, pur presenti in letteratura scientifica  e nei giornali giapponesi  trovino molto spazio sulla stampa internazionale. 






ps grazie a Paola Ghirotti e Luca Bertagnolio

lunedì 28 novembre 2011

La Causa, L'Effetto e gli Untori, ovvero Il Presentatore ed il Responsabile della Centrale

Lo sfortunato presentatore
Norizaku Otsuka (da qui)
1. Il presentatore 

Nei giorni scorsi  al presentatore della TV giapponese NHK,  Norikazu Otsuka (大塚範), è stata diagnosticata una  leucemia linfatica acuta.  Questo  è uno dei link della  notizia originale. Nessuna menzione viene fatta di Fukushima (福島) o di un qualunque rapporto di causa ed effetto tra l'incidente alla centrale e la malattia dello sfortunato anchorman. 
Al di fuori del Giappone, la notizia è stata  stravolta affermando che la malattia fosse dovuta al fatto che aveva mangiato verdure provenienti dalla regione di Fukushima.
Alcuni fatti già riportati più volte su queste pagine elettroniche:


  •  La quantità di radiazione presente nel cibo (non solo quello proveniente da Fukushima) viene controllata  prima di essere immesso sul mercato. Solo alimentari sotto le strette soglie di sicurezza vengono vendute.



  • E' possibile che alcuni prodotti abbiano superato le soglie di sicurezza.



  •  Se anche si mangiasse esclusivamente questo cibo contaminato per vari mesi difficilmente si assorbirebbe una dose di radiazioni  rilevante per la salute.


Perciò anche se il presentatore avesse mangiato cibo proveniente dalla regione di Fukushima (come hanno fatto molte persone che volevano aiutare l'economia della regione) non vi è alcuna possibilità di un rapporto di causa ed effetto tra la sua alimentazione e la malattia.

Affermare il contrario - come hanno fatto molti giornali e servizi televisivi italiani - oltre a confermare che il controllo delle fonti è opzionale, mostra anche che non abbiamo fatto poi molti passi in avanti dagli untori di manzoniana memoria. In questo caso si insinua l'idea che una qualunque pietanza radioattiva (ossia tutti gli alimenti del nostro mondo, prime in classifica le banane al potassio 40)  siano in grado di causare tumore.
La dissoluzione dei rapporti di causa ed effetto è particolarmente pericoloso perché può essere applicata al contrario come spesso avviene per rimedi spacciati per curativi  come le medicine omeopatiche e  ancor oltre il ritorno a talismani e amuleti...

ps per chi vuole verificare di persona può  cercare su google 福島 (Fukushima) e 大塚範  (il presentatore): compaiono solo blog e nessuna fonte ufficiale di notizie.


2. Il responsabile della centrale

E' di queste ore (28 Novembre) la notizia  che il responsabile della centrale di Fukushima, Masao Yoshida, sia stato ricoverato in ospedale. Le sue condizioni mediche non sono state rivelate. A questo punto non è chiaro se ci sia una relazione con la - presumibilmente elevata -  la quantità di radiazione cui è stato sottoposto e le sue condizioni. L'eroico dipendente della TEPCO ha ammesso in passato  di aver temuto di morire più volte nel corso nei frenetici tentativi di mettere in sicurezza i reattori della centrale dopo il sisma di Marzo.


ppss grazie a Luca di Fino per il link sull'omeopatia

sabato 26 novembre 2011

Presentazione di Grikon - Grazie a tutti

Grazie a tutti coloro che sono intervenuti all'uscita di Grikon, la settimana scorsa da Doozo  sfidando scioperi e cortei.
Un ringraziamento speciale va a Roberto Arduini per la bella presentazione del libro e le stimolanti discussioni su Giappone, l'animazione e letteratura fantasy e fantascientifica. 

Grazie anche a Vito Andrea Marchese per le foto! 










 



giovedì 10 novembre 2011

Grikon, presentazione da Doozo, 17 Novembre 2011

Giovedì 17 Novembre 2011, ore 18:00

presso 
Doozo - Art Book & Sushi - Galleria e Ristorante Giapponese - Via Palermo, 51/53, 
Roma  17 Novembre 2011 18:00-20:00




Roberto Arduini, giornalista de "l'Unità"
presenta

Grikon 
闇星鬼

di 
Marco Casolino

e ne discute con l'autore


La quotidiana mediocrità degli studi di Adriano in Giappone è interrotta da un’esplosione notturna nel garage della famiglia che lo ospita. Il giovane figlio del Professor Uchinomori rimane ferito, mentre tutti i suoi amici muoiono in seguito a una misteriosa malattia. Sul luogo dell’incidente, Adriano trova delle celle, fogli illustrati che rappresentano i fotogrammi di un vecchio cartone animato giapponese degli anni ’80, L’invincibile Robot Grikon V, una serie tv considerata maledetta a causa degli omicidi degli artisti che -morendo- la lasciarono incompiuta. Il giovane Adriano si troverà suo malgrado coinvolto in trame e scontri di fazioni che si combattono dal tempo della Seconda guerra mondiale. Cosa nascondono le formule di cosmologia e fisica dei quanti inscritte prima del loro tempo tra celle di Grikon? E perché chiunque entri in contatto con questi disegni, ne resta fatalmente segnato?
Tra fanatici cacciatori di celle, mercenari e reduci di una guerra ancora incombente e ragazze travestite come i personaggi di “anime”, Adriano dovrà cercare di salvarsi la vita brancolando nei meandri più oscuri del Giappone contemporaneo e in quelli non meno pericolosi di quello del passato.

Per informazioni:
Cooper – ufficio stampa
Tel. 06 80 91 271 ; Cell. 340 26 82 776